Esplorando frequenze sconosciute
Note sparse I vent’anni della Bloody Sound celebrati in un album
Note sparse I vent’anni della Bloody Sound celebrati in un album
Vent’anni non sono pochi per un’etichetta indipendente, ancora di più lo sono per un’etichetta di provincia che ha cercato – anzi, è riuscita – a far germogliare una scena locale che poi si è fatta strada fuori dalle mura. La Bloody Sound Fucktory, oggi solo Bloody Sound, nata a Jesi nel 2004 come fanzine, ha avuto fra le sue file Lush Rimbaud, Dadamatto, Jesus Franco & the Drogas, band prevalentemente punk rock, garage, orbitanti per lo più nella provincia di Ancona. Esce ora Sound Bloody Sound un cd (e mc) celebrativo, curato da Daniele Nando Luconi e Nicola Amici, 14 brani inediti diversissimi di 14 artisti/band che per la BS hanno suonato o collaborato. Si parte dai Lleroy, jesini della scena stoner ma trapiantati a Bologna, e poi fra gli altri il rap degli Esseforte, i synth di Loris Cericola, ma anche Bruno Dorella (Bachi da Pietra, OvO) o la storica band bolognese CUT. Ne esce una gran miscela di suoni e stili, garage, sprazzi di blues, rock psichedelico, avant-folk, post-punk, che nulla ha a che vedere con la nostalgia ma sì, con l’inestimabile molteplicità e ricchezza dell’underground. Un invito anche a presidiare quei sempre più rari locali oscuri, piccoli e stretti dove esplorare frequenze sconosciute.
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