Erdogan a Cipro, una parata militare sfida le Nazioni unite
La visita Da Atene e Nicosia appello anche all’Ue: «No alla politica del fatto compiuto di Ankara»
La visita Da Atene e Nicosia appello anche all’Ue: «No alla politica del fatto compiuto di Ankara»
A 47 anni esatti dall’invasione di Cipro Erdogan dà uno schiaffo all’Europa e sbeffeggia le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, estendendo l’area sotto il controllo delle forze armate turche sull’isola. Arrivato lunedì nella parte nord dell’isola, occupata dall’esercito turco, accompagnato dal vice presidente Devlet Bahçeli, leader del partito dei Lupi Grigi, per festeggiare con una parata militare l’invasione del 1974, il presidente turco ha confermato il suo progetto di porre immediatamente sotto il controllo di Ankara la città fantasma di Famagosta.
GIÀ L’ANNO SCORSO Ankara aveva unilateralmente esteso la sua occupazione nella parte di Famagosta che dà sulla spiaggia, in vista di uno sfruttamento turistico. Ora sarà aggiunto un ulteriore 3,5% della città deserta, comprendente alberghi e altre strutture turistiche. La nuova offensiva turca ai danni della Repubblica di Cipro, paese membro dell’Onu e dell’Unione europea, ha per la precisione come obiettivo Varosha, la parte fuori dalle mura di Famagosta, abbandonata dagli abitanti in fretta e furia di fronte all’avanzata degli invasori e rimasta deserta, rinchiusa dietro una recinsione. Da allora il Consiglio di sicurezza ha approvato ben due risoluzioni che intimano alle forze armate turche di impedire la colonizzazione da parte di coloni anatolici e di permettere il ritorno degli abitanti.
Parlando al sedicente “parlamento” dello stato fantoccio turco-cipriota, Erdogan ha usato parole sprezzanti verso le Nazioni unite, sostenendo che è a causa di queste «risoluzioni inique» che «abbiamo aspettato 50 anni per risolvere la questione di Cipro. Ma ora non aspettiamo più» ha aggiunto. Erdogan non ha risparmiato attacchi anche all’Unione europea, colpevole di «non aver rispettato le sue promesse alla Turchia e ai turco- ciprioti».
L’OCCUPAZIONE della parte recintata di Famagosta ha due obiettivi. Il primo è quello di rafforzare il settore turistico nei territori occupati, la cui economia dipende interamente da Ankara. Varosha infatti era la prima attrazione turistica dell’isola prima dell’invasione turca. Parallelamente, tale mossa rientra nel nuovo corso che il presidente turco vuole imporre a Cipro: i negoziati sotto l’egida dell’Onu per la riunificazione dell’isola non saranno più condotti tra le due comunità, la maggioranza greco-cipriota e la minoranza turca, bensì tra «due stati». Una mossa per ottenere una forma di riconoscimento per la sedicente “Repubblica turco-cipriota”, ora non riconosciuta da alcun paese del mondo. Erdogan ha fatto intendere che ci sarebbe un’apertura in questo senso da parte di Baku, sottolineando il fatto che durante la sua visita era accompagnato anche da una «rappresentanza parlamentare» dell’Arzerbaigian.
MENTRE TUTTE LE TV DELL’ISOLA mostravano un Erdogan raggiante dare istruzioni ai militari che cancellavano la scritta «Ginnasio Ellenico» dalla facciata di un edificio dell’epoca ottomana, Atene ha inviato a Nicosia i ministri della Difesa e degli Esteri in segno di solidarietà con la Repubblica di Cipro. Il presidente cipriota Nikos Anastasiades ha rivolto un appello all’Onu e a Bruxelles per respingere con decisione la «politica del fatto compiuto» portata avanti da Ankara. Il ministro degli Esteri di Nicosia, Nikos Christodoulides, non ha escluso di sottoporre una richiesta di convocazione straordinaria dei suoi omologhi europei per decidere provvedimenti contro la Turchia.
Finora la richiesta di Cipro e della Grecia di adottare misure di embargo almeno parziale verso Ankara si è scontrata con il diniego tedesco sostenuto dall’Ungheria ma anche dall’Italia. In serata si riunirà il Consiglio di sicurezza mentre l’iniziativa di Erdogan è stata dibattuta nella Commissione Esteri del Congresso americano. Da sottolineare la mossa del presidente Biden di inviare pochi giorni fa come nuovo ambasciatore ad Ankara Jeff Flake, senatore repubblicano che si era schierato a favore dei combattenti kurdi in Siria.
INFINE, UNA BUONA NOTIZIA: 114 associazioni della società civile, comprendenti ciprioti di tutte e due le comunità, hanno espresso la loro contrarietà verso l’iniziativa unilaterale di Erdogan, sostenendo che «non porterà alcun beneficio a nessuno». Un tentativo di protesta nella parte turca di Nicosia è stato prontamente disperso dall’esercito.
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