Enrico Fra è un artista che alle logiche postmoderne oppone una pulsione post-antica. Magmatico e misterioso, misantropo e disperato, Enrico Fra appare come una potente caricatura di un’epoca e della sua retorica, capace però di rivelare pagina dopo pagina una profondità inaspettata che cresce e offre al lettore uno spazio inedito. Cuore in esploso, di Riccardo Romagnoli (Polidoro, pp. 440, euro 18), è un romanzo che solo in superficie sembra offrire un gioco facile, scoperchiando tuttavia il mistero della genialità: presunta o troppo spesso confusa con la tragedia. L’autore, figlio di quella scuola esplosiva di narrazione che è la casa editrice Transeuropa, dove ha esordito con Il diciottesimo compleanno nel 2012, offre ora una narrazione matura, non certo priva di asperità volute e di ingegno caustico e sorprendente.

QUALITÀ che non potevano sfuggire allo sguardo di Orazio Labbate che con la collana «Interzona» da lui diretta, sta costruendo titolo dopo titolo una poetica libera articolata e curiosa. Cuore in esploso è il racconto aspro e inedito della scena artistica fiorentina degli anni Cinquanta. Romagnoli ripulisce di ogni vecchio e stantio vezzo il contesto talvolta dipinto con edulcorata compiacenza, tra rassicuranti osterie e colte discussioni. Guidati da un protagonista contemporaneo e vivido, il romanzo mostra la densità di una vita artistica che ha ben poco di romantico e molto invece di duro e complicato, a partire dalla ricerca del pane fino all’ambizione della gloria. Nel mezzo una cavalcata violenta e contraddittoria, fatta di errori e tradimenti, amori compulsivi e colpi di testa. Cuore in esploso a tratti sembra scontare qualche debito da una cinematografia dal sapore tarantiniano eppure offre una qualità letteraria assolutamente originale. Sorretto da una lingua appuntita e seducente il romanzo vive della percezione della memoria, dei suoi sbalzi e dei suoi errori. La fallacia dei ricordi da una parte e l’esattezza di un tempo implacabile nel suo scorrere dall’altra.

OLTRE A OFFRIRE nuova luce a Firenze e a un’epoca probabilmente irripetibile, restituendo alle sue strade e ai suoi luoghi il sapore di un divenire mai anticato, Cuore in esploso è una riflessione sul senso della memoria e sulla contraddizione dell’esistenza. Un isterico movimento capace alternativamente di liberare e imbrigliare. Una perversione a cui un artista come Enrico Fra non può resistere e a cui è costretto a donare tutto se stesso.