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Emma Bonino costretta a fare buon viso a cattivo gioco

Emma Bonino costretta a fare buon viso a cattivo gioco

Polemiche L'ex ministro degli esteri smentisce le indiscrezioni secondo cui avrebbe saputo di non essere stata riconfermata dalla tv. Renzi, dice, l'ha chiamata dal Quirinale poco prima di sciogliere la riserva. Ma la sostanza non cambia, è stata rottamata. Ieri in comizio in piazza Argentina a Roma, commossa e visibilmente delusa, ha salutato i sostenitori radicali. "Non sassolini da togliermi dalle scapre, ma macigni da rimuovere per il bene del paese".

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 23 febbraio 2014

«Quando Renzi mi ha chiamato dal Quirinale intorno alle 19, mi ha detto che non era niente di personale, che in politica estera serve continuità ma anche rinnovamento. Ne ho preso atto. Non l’ho saputo dalla tv, come qualche fantasiosa ricostruzione giornalistica ha detto, anche se potevo saperlo prima. Ma non importa». Emma Bonino è arrabbiata. E’ stata asfaltata dal nuovo presidente del consiglio e per la prima volta, dopo otto mesi da ministro degli esteri non può nascondere la sua delusione e la sua commozione.
Ieri, subito dopo il passaggio delle consegne alla Farnesina, è tornata a fare l’attivista radicale. Ha parlato in comizio in piazza Argentina a Roma accanto a Marco Pannella. Un cambio di ruolo non facile da interpretare, in bilico tra il rispetto delle istituzioni che più volte invoca e la voglia di non chinare il capo davanti a chi l’ha rottamata. “Se qualcuno si aspetta scoop o che adesso mi tolga i sassolini dalle scarpe rimarrà deluso perché come radicale ho dei macigni da rimuovere, non per me ma per il bene del paese”. Un paese che per Bonino ha bisogno di educazione civica e anche di buona educazione: “Come diceva mia madre la buona educazione è rivoluzionaria”. Il riferimento allo sgarbo subito è evidente: non è questione di quella telefonata che secondo una prima ricostruzione del Corriere non ci sarebbe mai stata e che invece l’ex ministro dice di aver ricevuto in zona Cesarini. E certo non basta il tentativo di gettare acqua sul fuoco del neo sottosegretario a Palazzo Chigi Graziano del Rio: “Ero presente quando Renzi l’ha chiamata”. La sostanza politica e personale rimane. Emma Bonino è stata rottamata e al suo posto è stata scelta Federica Mogherini. L’ex ministro ha augurato in bocca la lupo e ha promesso collaborazione alla donna che l’ha sostituita, ma non certo all’uomo che l’ha silurata. “Non so come siete fatti voi giovani – ha detto in comizio – ma noi più anziani non siamo robot, siamo persone con i nostri sentimenti e anche con qualche tentazione di risentimento che dobbiamo governare. Qualcuno mi ha detto che mi è già successo tante altre volte, che dovrei esserci abituata, ma io non ci riesco”.
Bonino ce l’ha con Renzi ma anche con chi ha usato la vicenda dei marò per attaccarla. Ripercorre i suoi mesi da ministro, ricorda i dossier risolti e ci tiene a specificare che la Farnesina ha seguito tutti gli italiani all’estero, non solo i due fucilieri che hanno ucciso due pescatori indiani. “Scherzando ho pensato tra me e me in queste ore: forse se lavoravo un po’ meno…”. Poco prima, nella sede dei radicali, è stato Marco Pannella ha dare la sua personale lettura della mancata riconferma di Emma. “E’ tutta colpa degli italiani, siccome lei era di gran lunga il ministro più gradito qualcuno ha pensato bene che era meglio fare pulizia, Renzi che è contro indulto e amnistia avrà anche pensato che se restava lei, lui non sarebbe stato il più amato”. Insomma, licenziata perché troppo brava e indipendente. Pannella invece salva Napolitano e addirittura ipotizza che il Presidente abbia digerito la sostituzione alla Farnesina addirittura per il bene dei radicali, “per difendere meglio le sue e le nostre ragioni”. Se il giudizio dei Radicali su Renzi è così negativo, resta da capire perché ci tenessero tanto a rappresentare uno dei ministeri chiave del suo governo. “Sono qui per salutarvi – ha concluso Bonino – per incoraggiarvi e per incoraggiare me stessa, ci sono momenti in cui se ne ha bisogno”.

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