Emilio Villa, mundiloquium
Gianfranco Baruchello, "Palle & spilli", 1960, assemblaggio materiali diversi
Alias Domenica

Emilio Villa, mundiloquium

Emilio Villa Per il centenario della nascita esce presso L'orma, a cura di Cecilia Bello Minciacchi, «L’opera» di un poeta anarchico dominato da un'armonia profonda, che parlava mille lingue, anche antiche
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 21 dicembre 2014
Nel 1989, per le edizioni Coliseum, con una copertina desolata ispirata al mondo di Georgia O’ Keeffe, era apparso: Emilio Villa, Opere poetiche – I; in quarta della medesima copertina si leggeva: «Questo è il primo dei volumi nei quali si tenta di raccogliere la sua dispersa opera poetica». Il volume restò solo, mai se ne ebbe il seguito, ma quell’annuncio anonimo, forse del curatore Aldo Tagliaferri, era quasi una sintesi di poetica: «si tenta di raccogliere… dispersa opera». È così, con i poeti come Villa: si può solo tentare (di raccogliere, di vedere nell’insieme, di leggere perfino) un’opera che...
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