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Emergenza casa: affitto e virus non fanno rima

Emergenza casa: affitto e virus non fanno rimaRoma, il piano di zona "Casilino 23" visto da villa Gordiani – Giansandro Merli

Crisi economica Un appello firmato da decine di associazioni, amministratori locali e sindacati chiede al governo di istituire un fondo straordinario per il sostegno agli affitti. Asia-Usb minaccia lo sciopero dei pagamenti. Un problema globale acuito dal Covid-19

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 2 aprile 2020

C’è una casella rimasta vuota nell’elenco di misure adottate dal governo per provare a frenare l’emergenza economica che segue a ruota quella sanitaria. È lo spazio accanto alla voce di spesa «affitti». Il decreto «Cura Italia» non ne fa menzione. Le forze politiche, finora, hanno sorvolato. La questione, però, riguarda milioni di persone ed è pronta a esplodere.

UN APPELLO promosso da Unione Inquilini (Ui), Link Coordinamento Universitario, Rete della Conoscenza e Pensare Urbano – e firmato in poche ore da decine di associazioni, sindacati e amministratori locali – chiede al governo di istituire «un fondo straordinario con erogazione immediata per il contributo affitto, che permetta di coprire le spese degli inquilini e di tutte le categorie, evitando episodi di morosità».

«LE DIFFICOLTÀ a pagare l’affitto stanno crescendo rapidamente – afferma Massimo Pasquini, segretario nazionale Ui – Riceviamo decine di messaggi di famiglie che erano già deboli, si sono impoverite durante questa crisi o vivevano in una relativa tranquillità ma hanno visto crollare i loro ingressi economici». Secondo i numeri dell’organizzazione sono 3,2 milioni le famiglie italiane in locazione privata. I dati del ministero dell’Interno, gli ultimi risalgono al 2018, mostrano come le sentenze di sfratto si aggirino mediamente sulle 55-60 mila l’anno. Il 90% sono per morosità.

COSA POTREBBE accadere in un periodo come questo? Nessuno può dirlo con esattezza, ma le stime realizzate da Ui parlano di 200 mila famiglie già a rischio di morosità incolpevole. Senza misure di sostegno efficaci si potrebbe innescare una valanga di richieste di nuovi sfratti, che comunque sono sospesi fino al 30 giugno.

IL TEMA ha anche una forte connotazione generazionale, soprattutto perché riguarda i circa 570 mila universitari fuorisede. «Il problema è strutturale: solo il 6% dei fuorisede accede alle residenze del diritto allo studio – dice Francesco Pellas, del sindacato studentesco Link – A Milano una stanza singola costa in media 575 euro e a Roma oltre 450. È in questa situazione che si inserisce l’emergenza attuale: per alcuni significa contrazione dei redditi familiari, per altri perdita del lavoro con cui si pagava l’affitto». I firmatari dell’appello propongono al governo di stanziare già col decreto sulle nuove misure economiche di aprile 200-300 milioni di euro.

IL «BLOCCO DEGLI AFFITTI e delle utenze» è invece la richiesta sollevata dall’Associazione inquilini e abitanti (Asia) del sindacato Usb. «Le misure adottate dal governo non garantiscono un reddito dignitoso per tutti e lasciano tantissime persone senza alcuna entrata. Dall’altra parte non è prevista una rimodulazione o un blocco del pagamento dei canoni d’affitto», scrive Asia. L’organizzazione ha redatto un modulo standard con cui comunicare al proprietario di casa l’impossibilità di pagare e la richiesta di non procedere con lo sfratto. L’iniziativa si collega al Rent Strike, lo sciopero dei pagamenti dei canoni di locazione che si vorrebbe realizzare ad aprile in vari paesi del mondo. Come il virus, il problema degli affitti ha carattere globale.

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