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Elton John mette ko Brugnaro

Elton John mette ko BrugnaroElton John

La polemica Venezia cartolina del ridicolo. La presidente dell’Associazione famiglie Arcobaleno: «Il sindaco chiuderà anche la città ai genitori gay?».

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 19 agosto 2015

Era abbastanza prevedibile che tornasse a riaccendersi la polemica sulla messa al bando di alcuni libri di testo per bambini da parte del sindaco di Venezia. Questa volta però sulla Laguna ad accendersi sono i riflettori internazionali. A fare clamore le dichiarazioni che Elton John affida al suo profilo Instagram, dove senza mezzi termini definisce il primo cittadino veneziano «Bigotto e cafone». Il “baronetto” della musica mondiale dichiara di essere preoccupato e frustrato per un provvedimento che a suo dire «causa discriminazioni all’interno della società».
A giugno, infatti, il sindaco Luigi Brugnaro, l’imprenditore eletto in una lista civica sostenuta dal centrodestra, aveva escluso un elenco di libri per bambini che avevano l’unica colpa di rappresentare anche un’altra idea di famiglia: due genitori dello stesso sesso. Ad onor del vero, un’iniziativa ampiamente annunciata già durante la campagna elettorale.
Tra questi libri anche The family book, di Todd Parr, uno dei libri preferiti dalla rockstar britannica e dal suo compagno, il regista canadese David Furnish. Nel libro si racconta «un mondo completamente inclusivo dove ci sono famiglie di tutti i tipi, dimensioni e colore» scrive Elton John nel suo post dove ricorda anche che «le famiglie sono una questione d’amore». «È un libro – continua la famiglia John-Furnish – che i nostri due figli, Zachary ed Elijah, adorano». Il cantante prosegue poi prendendosela con il sindaco che invece di favorire un mondo basato sull’inclusione, la tolleranza e l’amore, «sostiene una società futura che è discriminante e favorisce l’ignoranza».

Dello stesso avviso anche Chiara Saraceno, sociologa ed esperta delle problematiche della famiglia: «Certamente azioni come quelle del sindaco non contrastano le discriminazioni. È esso stesso un atteggiamento discriminatorio, perché, di fatto, impedisce che venga vista, raccontata e rappresentata l’idea di una famiglia non tradizionale». L’idea di una famiglia un po’ più complessa, per la Saraceno, viene considerata un’anomalia che bisogna nascondere o che, peggio, non ha le parole per essere rappresentata. Se da una parte azioni di questo tipo possono, se non sollecitare, in qualche modo autorizzare ad aggredire i bambini che non hanno una famiglia tradizionale, dall’altra, la sociologa si dichiara preoccupata per un sindaco che decide quali libri si possono leggere nelle scuole: «Un primo cittadino ha tante competenze – ricorda la Saraceno –, deve preoccuparsi che gli edifici scolastici siano sicuri o che le mense funzionino, ma non ha compiti didattici». Come conferma anche Roberto Baiocco, psicologo esperto di psicologia dello sviluppo presso l’Università La Sapienza di Roma: «Tra questi libri c’è anche Piccolo uovo vincitore il Premio Andersen 2012 per l’infanzia: parla semplicemente di un uovo che incontra tante diverse tipologie di famiglia».

Il sindaco è in vacanza e non ritiene opportuno difendere il suo operato e l’immagine della sua città. Fa sapere solo, tramite il suo portavoce, che «i bambini nascono da un uomo e una donna». E sul suo profilo Twitter, dopo aver dato a Elton John del «ricco e arrogante», ricorda che «i genitori devono avere voce in capitolo sull’educazione dei loro figli e non esserne esclusi a priori». In verità in questa vicenda, gli unici esclusi sembrano essere proprio i figli delle famiglie omogenitoriali, come ci ricorda anche Giuseppina La Delfa, presidente dell’Associazione italiana Famiglie Arcobaleno che considera tutta la vicenda molto triste, soprattutto per la città di Venezia: «Il sindaco è molto chiuso e sembra non vedere la realtà che lo circonda. Per una città cosmopolita come Venezia questo è molto triste. Brugnaro dovrebbe sapere che in quasi tutti i paesi occidentali, in Europa e nel resto del mondo, la genitorialità omosessuale è legale, tutelata e protetta. Dopo aver tolto i libri che raccontano delle nostre famiglie – si domanda la presidente dell’Associazione – per caso il sindaco vuole anche vietare l’ingresso a Venezia alle milioni di famiglie omogenitoriali?».
E, in effetti, in gioco c’è anche l’immagine internazionale della città per antonomasia aperta sul mondo, multireligiosa, multiculturale, molto tollerante sino alla caduta della Serenissima Repubblica, un porto con intensissimi traffici con tutto l’Oriente.
Già due mesi fa, all’indomani della decisione del comune di Venezia, le polemiche fecero il giro del mondo. Dal Guardian al Telegraph, da Le Figaro all’Express, fino al New York Times di qualche giorno fa, unanime il coro di indignazione. E a due settimane dall’inizio della 72° Mostra del Cinema, l’immagine che Venezia proietta al mondo è, per usare le parole di Elton John, quella di una città che «sta indubbiamente affondando, ma non tanto rapidamente quanto il bifolco e bigotto Brugnaro».

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