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Eftimios in primavera

Fulmini e saette Eftimios 14/41 Rotolarsi nell’erba era uno spasso per lui. Specie in primavera, con tutte le erbe e tutti i fiori. Si metteva sul crinale della collina sulla quale avevamo costruito […]

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 2 marzo 2019

Eftimios 14/41

Rotolarsi nell’erba era uno spasso per lui.

Specie in primavera, con tutte le erbe e tutti i fiori.

Si metteva sul crinale della collina sulla quale avevamo costruito la casa tra gli alberi al lago e si rivolgeva verso la quercetta, studiava la traiettoria più lunga, si allungava tutto, corpo, gambe, braccia, testa e si lasciava andare rotolando. Uno spasso, lo rifaceva, e di nuovo, inesausto. L’odore dell’erba lo inebriava, i suoi occhi erano fatti d’erba? Il suo cuore era fatto d’erba?

Da qualche parte intorno al lago di Bracciano, ci sono delle terme, complete di fanghi curativi. Una conoscente di Alexandra un giorno l’incontra a Roma, sette anni fa, otto anni dopo, e le dice: «Senti Alexandra, devo dirtela questa cosa…»
«Sì…»
«Sai che faccio la cura dei fanghi, no? Un giorno compare alle Terme Apollinari di Trevignano un giovane massaggiatore, nuovo, non l’avevo mai visto prima, e leggo sulla sua spallina un nome: Eftimios. Rileggo, sì, Eftimios. Gli chiedo perché quel nome e lui: «Così…»

Torno, ritorno, ci conosciamo un po’ e alla fine non ce la faccio più. «Senti – gli dico -, devi dirmi perché ti sei scelto quel nome…» Mi guarda. Nota la mia decisione. Si decide. «Sono capitato un mese fa al cimitero di Bassano Romano, ho una cugina e le zie da quelle parti. Cammino, alzo gli occhi e leggo una lapide: «È / finita / nel ricordo / la grazia / infinita / di Eftimios.»
E di fianco alla scritta, una pietra vulcanica che ha la forma di un cuore spaccato, o un cuore che sembra una pietra esplosa. Ecco un bel nome, mi sono detto. Ecco.»

Eftimios non è più in un loculo del cimitero di Bassano Romano, non ci andare, non ci andate. Eftimios è in uno stabilimento termale intorno al lago di Bracciano. È giovane, non lo avete mai visto prima. Come riconoscerlo? Dal nome, forse. Ma se vi fate fare un massaggio da un giovane e sentite il pizzicore fresco delle sue mani d’erba sulle tempie sulla fronte sugli occhi siatene certi.

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