Provoca sempre una certa emozione assistere alla messinscena di un testo di Eduardo De Filippo in quello che è stato il «suo» teatro, il San Ferdinando. Tanto più se lo spettacolo rappresentato è L’arte della commedia, testo tra i suoi ultimi, facente parte di quelli «dei giorni dispari», ovvero composti dopo la fine della guerra, e quindi in più stretto rapporto con la vita e la situazione di anni più recenti, lontani anche dalla «tradizione», di Napoli e di Scarpetta, quanto piuttosto frutto e specchio della contemporaneità e dei suoi problemi. Uno in particolare, ovvero il rapporto tra il teatro...