Edonismo ’70, la carica dei Joe Victor
Note sparse Secondo album - «Night Mistakes» - per il quartetto capitolino, sospeso tra tentazioni disco e geniali quadretti pop
Note sparse Secondo album - «Night Mistakes» - per il quartetto capitolino, sospeso tra tentazioni disco e geniali quadretti pop
È una specie di «mondo di mezzo», ma non quello raccontato da Carminati nelle sue descrizioni a fosche tinte della «suburra» capitolina nel processo a Mafia Capitale. Il mondo immaginato dai Joe Victor, la band romana formatasi tre anni fa e che ha appena pubblicato il suo secondo lavoro, si muove rigorosamente di notte ed è popolato di «animali sociali». Night Mistakes è quindi la celebrazione dell’edonismo puro (ma affatto vanesio…) delle notti da discoteca, con citazioni ripetute in 4/4 di pura estasi disco, associati a siparietti e agganci orientali e pop di puro seventies.
Dieci canzoni inedite, trascinanti: «Ne abbiamo scritte moltissime- spiega Gabriele Amalfitano, chitarra e voce del quartetto – e alla cernita finale ne sono sopravvissute solo dieci. Il nostro sogno era quello di fare disco music e metterla dentro ai generi su cui amiamo cimentarci: rock’n’roll, calypso, musica esotica con qualche deriva se vuoi, un po’ kitsch». Tanto vituperata nei cinque anni di trionfi sui dance floor e nelle parti alte delle classifiche, quanto recuperata poi e fatta ciclicamente oggetto di culto. I Daft Punk con la celebrazione di Random Access Memories nel 2014 sono lì a testimoniarlo, con la messe di Grammy e premi vari conquistati.
«La nostra generazione – spiega Gabriele – è da un certo punto di vista più disincantata di quella dei ’70. Noi non ne facciamo una battaglia culturale, per noi questi pezzi sono stati un po’ come una colonna sonora che ci hanno accompagnato durante l’adolescenza. Mia madre mi faceva ascoltare in macchina le canzoni di Donna Summer, Gloria Gaynor, Chic e ho metabolizzato tutto. Ripeto, non siamo una generazione che cavalca una rivoluzione culturale e viviamo quindi di pura estetica. Quello che ci piace, ci attira, lo riproponiamo a modo nostro».
Disco Folk Genial è il biglietto da visita; una cavalcata dadaista, decisamente ironica che occhieggia – nemmeno tanto velatamente – la vena surreale proposta una decade fa dagli Scissor Sisters. Vanities è l’ambiziosa suite che mescola 4/4 e Gipsy King, sembra un piccolo musical che per loro stessa ammissione: «Nasce da un’idea di un amico basata sull’Ecclesiaste. Ma io che sono laico ho giocato nei testi a fare un cut up alla Burroughs…». I Joe Victor presenteranno l’album l’11 novembre all’Hart di Napoli mentre saranno il 25 gennaio al 93 Feet East di Londra.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento