il manifesto del 30 maggio 2015
Insulti e accuse in stile berlusconiano da Renzi e tutto lo stato maggiore del Pd contro la presidente dell’Antimafia per aver reso pubbliche le notizie sui pochi candidati in lista con problemi giudiziari. In sua difesa solo la minoranza. Tra i nomi però c’è anche quello di De Luca. Già traballante per la legge Severino, querela Bindi che rompe il silenzio e, a sera, replica: «Abbiamo fatto il nostro dovere rispettando le regole stabilite da tutti i partiti»
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