il manifesto del 14 febbraio 2024
Nelle carceri ungheresi c’è il fondato rischio di trattamenti inumani e degradanti. Lo ha detto la Corte d’appello di Milano, negando la consegna di un antifascista italiano. Ma Ilaria Salis è ancora in quelle celle, in attesa che il governo Meloni muova un passo con l’amico Orbán
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