Visioni

«Edipo Re», una favola nerissima dal mito originario ai suoi misteri

«Edipo Re», una favola nerissima dal mito originario ai suoi misteriUna scena da "Edipo Re" – foto di Lorenzo Palmieri

A teatro Ferdinando Bruni e Francesco Frongia portano in scena lo spettacolo prodotto per il teatro dell'Elfo

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 24 dicembre 2022

Prima che Sigmund Freud ne usasse il nome per una patologia che da processo infantile si può trasformare in morbosa debolezza esistenziale, Edipo era un personaggio mitologico che per una maledizione divina uccide ignaro il padre e va quindi a nozze con la propria madre, dopo aver per altro ucciso la Sfinge assassina che minaccia Tebe. Diventando così tragico protagonista della drammaturgia di Sofocle (e di diversi altri dopo di lui). Quel personaggio, con la sua «stravagante» esperienza, ha alimentato leggende e riti misteriosi attorno a sé, e di vario genere, che ora Ferdinando Bruni e Francesco Frongia hanno raccolto e trasformato in uno spettacolo (per il teatro dell’Elfo, al Parioli di Roma), che quella esperienza ci racconta, mescolando il mito originale sotto l’alone e i misteri che ha suscitato nei secoli.

PER QUESTO il racconto, che risulta alla fine unitario e coerente, mette insieme leggende e evocazioni cresciuti attorno a Edipo. Un gruppo di attori, tutti maschi, scambiandosi i ruoli e le ascendenze, danno vita sulla scena a tutti i personaggi evocati, con allusioni ad altri miti, leggende e magari future prefigurazioni. In quegli scambi veloci tra personaggi ed ambienti, sono aiutati dalle invenzioni del vestiario, belle e allusive, che Antonio Marras ha ideato per loro. Lo spettacolo ha un impatto forte, così come la musica che l’accompagna. Come su una scena elisabettiana, di quella temperie teatrale restituisce l’impatto forte: come una favola nerissima, che alla fine riacquista un senso e una motivazione fortissimi. Non sono da meno gli attori, Bruni in testa.

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