Visioni

Edipo alla deriva dell’Occidente

Edipo alla deriva dell’OccidenteCristina Crippa e Elio De Capitani in una scena di Alla greca – foto di Laila Pozzo

A teatro «Alla greca», il testo insolente e provocatorio di Berkoff torna in scena a 30 anni dal debutto

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 29 ottobre 2022

Una trentina d’anni fa il Teatro dell’Elfo portò in scena un testo, che allora suonò davvero esplosivo, di Steven Berkoff, Alla greca, letteralmente riscrittura della tragedia di Edipo. Oggi quel testo ritorna sempre con la stessa compagnia (e nella nuova sede di corso Buenos Ayres, fino al 13 novembre), giusto facendo slittare i ruoli per ovvi motivi di età, per cui Elio De Capitani e Cristina Crippa passano a interpretare la coppia matura, mentre nei ruoli dei più giovani entrano Marco Bonadei e Sara Borsarelli. Uguale è il testo, provocatorio e insolente (e necessario di grande energia interpretativa), così come resistono fuori del palcoscenico incrostazioni perniciose nella generale organizzazione dei rapporti. Ma viene a mancare, almeno in piccola parte, l’effetto deflagrante di quel debutto, la radicalità che univa mitologie descritte da Sofocle a idee da nouveaux philosophes, dalla cruda al pensiero femminista più radicale.

LO STESSO TESTO, tradotto allora da Carlotta Clerici e Giuseppe Manfridi, andrebbe forse reso ora in una lingua di massa che si va configurando sempre più spesso ellittica quanto feroce. Detto questo, lo spettacolo non perde nulla, in questa riproposta, della sua originale aggressività, della ferocia nella descrizione (e furibonda evocazione) , di una resa dei conti universale, che riguardi i rapporti interpersonali quanto quelli pubblici di potere. La lingua cruda di Berkoff, ma ancor più la puntuta recitazione, davvero senza risparmio, da parte degli attori, finiscono per ingabbiare anche lo spettatore in una sorta di assedio: quello che accade fuori di ogni coscienza, diventa intimo pericolo e fuoco per i comportamenti all’esterno. Vi si possono ritrovare citazioni, e scarti e somiglianze, quanto si vuole , ma le invettive dei giovani quanto la violenta «autodifesa» dei vecchi, non offrono in nessun caso scampo ad alcuno. A un potere se ne può sostituire un altro, ma avrà sempre il suo non emendabile peccato originale. Straordinarie le musiche dal vivo di Mario Arcari.

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