“Verum et factum reciprocantur seu convertuntur”, cioè l’azione e i fatti si convertono nella verità, e viceversa. Con una sola frase Giambattista Vico riassumeva così una delle più sostanziose critiche mosse al razionalismo cartesiano del diciassettesimo secolo. Non la verità è accessibile alla conoscenza umana, ma solo il verosimile. Vale a dire: l’uomo ha la sola certezza della storia che egli stesso scrive, tutto il resto rimane nelle mani di Dio. Una vera e propria rivoluzione vichiana, dove, con gli strumenti della filologia e della filosofia, la conoscenza viene a conformarsi come storiografia delle culture e delle civiltà. Nell’antichità, possiamo...