«C’è chi discrimina le donne per la loro età, le esclude, invece bisogna avere rispetto. L’ageismo, tra le etichette, tutte fanno male, è quella più subdola: perché è violenta e silenziosa allo stesso tempo. La questione dell’età è interessante: c’è chi crede all’anagrafe, io credo all’anima. È il mio nuovo motto: la morte è obbligatoria, ma l’età è facoltativa». Parole di Gianna Nannini da un’intervista a Vanity Fair per annunciare (e lanciare) una serie di progetti che arrivano a sei anni dal suo ultimo lavoro in studio. Un 2024 che si profila particolarmente intenso per la rocker senese, e che comprende anche un film biografico su Netflix e un documentario. Intanto ecco l’album con tredici inediti che lei «definisce» soul ma che – a dire il vero – non si discosta molto dal suo stile, che al rock seventies accosta pop e aperture melodiche quasi operistiche. Funzionano Io voglio te – scritta dalla stessa Nannini a sei mani con Alex “Raige” Vella e Mauro Paoluzzi, l’apertura di 1983, ma a colpire l’ascoltatore è la fascinosa drammaticità che caratterizza l’atmosfera del secondo brano in scaletta: Silenzio. In inverno il tour che toccherà prima la Germania e poi il Belpaese.