«Se ci fosse il partito di Draghi, questo sarebbe il suo congresso fondativo e questi 1200 industriali in grisaglia, che si spellano le mani a ogni suo passaggio, i suoi delegati». Non è un grido d’allarme. Al contrario la frase è stata scritta con soddisfatto compiacimento in apertura dell’articolo di commento all’Assemblea di Confindustria sul portale del quotidiano italiano che più si è distinto nell’apologetica draghiana. E purtroppo corrisponde a verità. In effetti il 23 settembre, al Palazzetto dello sport di Roma, è nato il «partito unico dei padroni» intorno al suo leader massimo e indiscutibile, l’ex banchiere di Stato...