Ecco «Black cat», la voglia blues griffata Zucchero
Musica Nel nuovo album prodotto da Don Was, T Bone Burnett e Brendan O’Brien, la chitarra di Mark Knopfler. Bono scrive il testo di un brano
Musica Nel nuovo album prodotto da Don Was, T Bone Burnett e Brendan O’Brien, la chitarra di Mark Knopfler. Bono scrive il testo di un brano
Si intitola Gatto nero, Black cat, sfidando ogni superstizione, l’album in uscita oggi per i tipi della Universal, con cui Zucchero si ripropone sei anni dopo Chocabeck. In copertina sfoggia il consueto cappello stavolta foderato di monili e amuleti, dentro ci ha messo tredici pezzi, tanti collaboratori, musicisti e produttori. Perfino Biagio Antonacci in veste di corista su Ti voglio sposare…
D’altronde quando si muove, l’artista emiliano deve tener conto del mercato internazionale. Quindi produzione monstre, registrazioni in parte negli Usa e produzione affidata tanto per gradire a Don Was, T Bone Burnett e Brendan O’Brien, per un disco di cui saranno diffuse più versioni internazionali: una per il mercato internazionale dove appare Elvis Costello, una per quello spagnolo che include un duetto con Alejandro Sanz.
E non è finita, perché a scorrere i credits affiorano musicisti dal curriculum infinito, Tim Pierce, Lenny Castro, Nathan East, giusto per citarne alcuni, e ospiti tra cui Mark Knopfler alla chitarra acustica in Ci si arrende che appare in doppia versione, la seconda con testo scritto da Bono (Streets of Surrender (S.O.S.)).
Le canzoni? Siamo decisamente dalle parti di Oro, incenso e birra, anno di grazia 1989, ballate certo, ma tanto rhythm’n’blues suonato dal vivo con pochissime sovraincisioni e parti elettroniche. L’atmosfera è bluesy, tanti suoni scuri, sporchi – una costante nella produzione di T. Bone Burnett, chitarre acustiche a profusione che escono splendidamente nel missaggio (chapeau al fonico Mike Piersante).
«L’idea – spiega Zucchero – mi è venuta dopo un tour tra Orleans, Nashville, Memphis. Mi è venuta voglia di Sud. E mi sono quasi fatto un film…; 12 anni schiavo, Colore viola». E il video di Partigiano reggiano – il primo singolo – si rifà proprio alle atmosfere del Django di Tarantino… Ritmo e ballate in alternanza: «Volevo un album con più suoni- spiega – ma che avesse un anima comune, e i tre produttori hanno capito il lavoro che c’era da fare». Zucchero «live» lo troveremo in autunno, unici concerti italiani previsti all’Arena di Verona dal 16 al 28 settembre.
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