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Eccellenze del fumetto a Treviso

Eccellenze del fumetto a Treviso

Comic Book Festival La kermesse veneta ha assegnato come ogni anno premi a fumettisti italiani e internazionali, divisi in categorie

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 10 settembre 2022

È dedicato alla figura del fumettista trevigiano Carlo Boscarato il premio omonimo che da dodici anni il Treviso Comic Book Festival assegna alle artiste e artisti impegnati a livello nazionale e internazionale nella nona arte. La giuria, composta da giornalisti di settore, si misura con nomination afferenti a dodici categorie, che vanno dai meriti generici e assoluti, a quelli più specifici riguardanti aspetti concreti della produzione, o a sottogeneri specifici. Per questo tra le opere selezionate, ve ne sono alcune che non sono state trattate sulle nostre pagine e che meritano attenzione.

Il mago LRNZ-Lorenzo Ceccotti con Geist Machine (Bao Publishing), con primo volume dell’attesa trilogia che inaugura la sua saga distopica nella Roma di un pianeta post apocalittico, mai disegnato con tanta grazia, ci porta con la famiglia protagonista in un mondo dove natura e tecnologia fissano le regole della sopravvivenza, mischiando estetica anime e fantascienza. A suo fianco ci sono autori che si concentrano sulla realtà di provincia: Eliana Albertini con Anche le cose hanno bisogno (Rizzoli Lizard), del quale abbiamo parlato con l’autrice qualche settimana fa, e Miguel Vila con Fiordilatte (Canicola) ritratto corale e acido del disagio adolescenziale circoscritto al Nordest, disegnato con precisione maniacale. Ci sono due albi che parlano di guerra in modo molto diverso: da un lato Il Nido (Coconino Press) di Marco Galli, che romanza la vita di un allucinato e folle Adolf Hitler nei tre giorni precedenti allo sbarco degli alleati in Normandia; dall’altro il lavoro a quattro mani La quarta guerra mondiale (Feltrinelli Comics), che racconta il futuro conflitto costante nel quale il mondo è sprofondato, col piglio grottesco e nonsense che da sempre affascina Taddei e con l’estetica surreale e vagamente steampunk scelta da Spugna. A chiudere la cinquina, La Tempesta (Oblomov Edizioni) di Marino Neri, che torna con un romanzo sulle relazioni e sull’ipocrisia borghese, dove spiccano l’atmosfera noir e dialoghi affilati.

Insieme alla mastodontica opera spirituale di Anders Nilsen, Big Questions (Eris edizioni), ci sono altri libri degnissimi di nota. In un formato piccolo e orizzontale arriva, dopo molti anni dal suo ultimo fumetto, il nuovo libro di Kikuo Johnson, Nessun Altro (Coconino Press), una storia che intreccia il concetto di cura al racconto di formazione con un’intensità, semplicità e padronanza del medium disarmanti; c’è poi il sorprendente l’esordio di Lina Ehrentraut, Io e Melek (Canicola), che alterna disegno in bianco e nero a tavole astratte coloratissime per raccontare l’amore tra la scienziata Nici e il suo doppio da lei stesso creato in laboratorio. A concludere la cinquina, il secondo volume della serie belga Un’estate fa di Zidrou e Jordi Lafebre (Bao Publishing), il traffico di droga e i cani parlanti in Crash site (Oblomov Edizioni), dell’astro nascente del fumetto britannico Nathan Cowdry e il controverso e sensuale Meloni di Rabbia (Comicon Edizioni) dell’ormai affermato, ma non meno spiazzante, Bastien Vivés.

Per la categoria che premia l’autorialità ci sono nomi da capogiro che daranno filo da torcere ai giurati: dagli statunitensi Simon Hanselmann, che in Crisis Zone (Coconino Fandango) racconta il lockdown con i suoi personaggi, e Jordan Crane, che con Keeping Two (Oblomov) indaga le tensioni di coppia e la perdita nelle relazioni, arriviamo al Giappone per la nomination di Taiyo Matsumoto su Number 5 (J-Pop), con il suo racconto post apocalittico molto stratificato e profondo, oltre che stilisticamente strabiliante, dai toni stavolta antimilitaristi; e poi alla Svezia con l’esordio di Linnea Sterte che dallo spazio ci porta a riflettere su valori filosofici ed ecologici contemporanei con Disfacimento (Add Editore). Torniamo nella patria della bande dessinée, in Belgio, con Max De Radigues e Gli anni difficili (MalEdizioni) dove si raccolgono piccoli affreschi della quotidianità dell’adolescenza e chiudiamo con la nomination di Maurane Mazars, autrice rivelazione ad Angoulème 2021 con Dance (Tunuè).

In questa categoria che premia disegno e sceneggiatura, oltre ai lavori di Zuzu e di Eliana Albertini dei quali abbiamo parlato in passato, ci sono Joe 1 con Nora’s Big Eyes (Feltrinelli Comics) che servono alla protagonista per vedere oltre la superficie delle cose, Greta Xella con Figlia di Luna (Bao Publishing), a Lelio Bonaccorso con il fumetto storico Vento di libertà (Tunué) e Dottor Pira con Gabonzo, l’invincibile robot (Feltrinelli Comics). Disegno e sceneggiatura sono parti spesso dedicate e separate del lavoro fumettistico: Sara Colaone e Luca De Santis sono candidati l’una per le rispettive specialità con il fumetto biografico sulla pittrice Georgia O’Keeffe (Oblomov), la prima accompagnata da disegnatori impegnati in fumetti seriali come Massimo Dall’Oglio, Matteo Lolli, Marianna Ignazzi e Werther Dell’Edera, il secondo da sceneggiatrici e sceneggiatori provenienti da esperienze diverse come Francesco Matteuzzi per La linea dell’orizzonte (Becco Giallo) che affronta la questione migratoria, Lorenzo Coltellacci con la biografia su Escher (Tunuè), Micol Beltramini per quella sulla cantante della band The Cranberries, Dolores (Edizioni BD), del tutto in linea con la nomination di Andrea Cavaletto per Kurt Cobain (Inkiostro Ed.); la categoria si chiude in bellezza con l’affermato Vincenzo Filosa, in lizza per a sceneggiatura di Bob 84 (Panini Comics), disegnato da Paolo Bacilieri.

Seguono sezioni minori-si fa per dire- dove per per il «Miglior artista di copertina» troviamo nomi e prodotti distinti: ci sono un paio di Dylan Dog bonelliani come il Color Fest #40 con la copertina di Ambra Garlaschelli e l’Old Boy #12 di Giuseppe Montanari e Paolo Bacilieri, ma anche il lavoro di Andrea Serio sul primo numero di La Revue Dessinée Italia e su Gauloises, il romanzo scritto da Igort e da lui disegnato (Oblomov): il Topolino 3462 con copertina di Andrea Freccero e Andrea Cagol, la Patty Smith di Grazia La Padula su Linus nov. 2021 e la cover del fumetto realizzato con crowdfunding Kaya (Tatai Lab) di Linda Cavallini, Emanuele Tenderini e Lorenzo Lanfranconi. Sono numerose le nomination come «Artista Rivelazione», con le rispettive case editrici delle quali conosciamo già molti dei nomi emergenti (Sara Garagnani, Percy Bertolini, Juta) grazie alle conversazioni su queste pagine. Significative anche quelle per la categoria della «Miglior realtà editoriale Italiana», che con i più specifici e accurati premi per Miglior colorista, Miglior fumetto web e Miglior fumetto per un pubblico giovane, vanno a completare il palmares di quelli che nell’ambiente chiamiamo scherzosamente i BOscars. Le liste complete dei nominati si possono consultare alla pagina web https://www.tcbf.it/21/nomination-boscarato-22/

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