E’ comprensibile lo sdegno espresso dai musulmani di Israele per il fatto che nel Paese si apra il fuoco verso una persona che si limiti a invocare in pubblico il nome di Allah. Ieri una guardia di sicurezza al Muro del Pianto di Gerusalemme, ha freddato (con una decina di colpi) un israeliano, peraltro un ebreo, che aveva urlato «Allah-u akhbar» (Allah è grande) nei pressi del luogo santo. Qualcuno in Israele ha giudicato l’accaduto un “eccesso di sicurezza”, altri una “reazione comprensibile” di fronte a una frase che talvolta accompagna azioni violente, altri ancora uno “spiacevole incidente”. Fatto sta...