Scuola

«È una follia fare il concorso per i precari in una pandemia»

«È una follia fare il concorso per i precari in una pandemia»A scuola al tempo del Covid – LaPresse

Il caso La denuncia dei sindacati della scuola. Da oggi le prove per 65 mila candidati a 32 mila posti. Maggioranza spaccata. È scontro tra Movimento 5 Stelle e il Pd

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 22 ottobre 2020

Nel 2017 un concorso per i dirigenti scolastici è stato sospeso a causa del maltempo. Da oggi fino al 9 novembre, nel corso della pandemia più grave dall’ultimo secolo, 65 mila docenti precari in servizio da più di tre anni si muoveranno nelle e tra le regioni per assicurarsi 32 mila posti «stabili» nella scuola a partire dal prossimo anno scolastico. Mentre si moltiplicano coprifuochi, zone rosse e contagi, nel corso delle prossime due settimane, questi docenti si muoveranno da Campania, Basilicata, Calabria, Puglia o Molise anche verso Gela, Caltanissetta, Mussumeli, San Cataldo o Mazzarino in Sicilia.. Nelle Marche su 1814 candidati 953 svolgeranno nel Lazio o in Toscana una prova «computer based» di 150 minuti con cinque quesiti a risposta aperta e risponderanno a un quesito in lingua inglese con cinque domande a risposta aperta. In Sardegna si muoveranno in tremila nelle diverse città. Nel Lazio ci sono 9.600 candidati distribuiti su 70 scuole, con un massimo di 14 concorrenti per ciascun laboratorio o aula. Ad Arzano, in provincia di Napoli, dove scatterà a breve la zona rossa, e che era sede d’esame, l’Ufficio scolastico regionale della Campania ha disposto che i candidati andranno a Napoli.

IL CONCORSO è uno dei casi simbolo dell’attuale gestione dell’emergenza: mette a rischio la salute di 65 mila persone, mentre il presidente del Consiglio Conte ieri in parlamento avvertiva milioni di altre a limitare i contatti all’essenziale. Questo essenziale non riguarda i precari che dovranno rischiare di contagiarsi e contagiare, a meno che non siano già in quarantena. In quel caso dovranno rinunciare a una prova attesa per anni perché, come ha ribadito la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, non è prevista una prova suppletiva. «Chi si prende la responsabilità di voler fare a tutti i costi questo concorso per la scuola, ne pagherà le conseguenze fino alla fine. Questo concorso è una follia fatto in questo momento di pandemia e il rischio è che ci siano enormi contenziosi» hanno scandito ieri in una conferenza stampa i sindacati della scuola Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. Oggi, su tutto il territorio nazionale, sono attesi 1645 candidati. Il Miur ha assicurato che le prove si svolgeranno osservando i protocolli di sicurezza: mascherina, nessun assembramento, distanza di sicurezza, dieci candidati per aula.

LA DETERMINAZIONE della ministra Azzolina ha provocato un nuovo scontro nella maggioranza tra Pd e Cinque Stelle. «Il concorso è un rischio che sarebbe meglio non correre, è intollerabile che non sia stata prevista una prova suppletiva» sostengono il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci e il vicepresidente della commissione istruzione Francesco Verducci. «Alcune regioni e diversi comuni preparano il coprifuoco serale e individuano zone da interdire. Però a più di 65 mila insegnanti precari è chiesto di spostarsi, spesso anche di regione, per svolgere un concorso che avrà effetti concreti tra un anno» ha affermato Matteo Orfini(Pd). A quest’ultimo ha risposto Bianca Laura Granato (M5S) secondo la quale la Lega -come il Pd e le associazioni dei docenti precari ha fatto appello a Conte per rinviare il concorso – «fa polemiche strumentali a fini elettorali», ma è «intollerabile» che «si continui a fare polemiche da dentro la maggioranza, come ha fatto Orfini». Non la pensano così i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle in regione Lombardia che ieri hanno firmato una mozione proposta dalla Lega e chiedono il rinvio delle prove. La mozione auspica anche un «processo di stabilizzazione dei decenti precari». Per evitare tutto questo bastava far entrare in servizio i docenti dopo un anno di prova e un esame finale, in osservanza di una direttiva europea che parla di stabilizzazione di tutti i precari nella P.A.

ARRIVANO nel frattempo, i primi numeri del fallimento del governo sui precari. Per Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Gilda e Snals in Toscana, dall’infanzia alle superiori, ci sono 4832 le cattedre scoperte. Su 6462 stabilizzazioni sono state coperte solo 1630, 32 per il sostegno.

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