È sul web il tradizionale mercato di fiori e piante al parco S.Giovanni
Dal liquore realizzato con la macerazione dei petali di rose ai prodotti per l’agricoltura biologica e per la cura del terreno. Dai recipienti in terracotta, rivestiti con vernici senza piombo, […]
Dal liquore realizzato con la macerazione dei petali di rose ai prodotti per l’agricoltura biologica e per la cura del terreno. Dai recipienti in terracotta, rivestiti con vernici senza piombo, […]
Dal liquore realizzato con la macerazione dei petali di rose ai prodotti per l’agricoltura biologica e per la cura del terreno. Dai recipienti in terracotta, rivestiti con vernici senza piombo, fino alla collezione di salvie e di altre lamiaceae.
Sono più di trenta gli espositori virtuali che partecipano all’anteprima sul web di Horti Tergestini, la rassegna di fiori e piante che si tiene, di solito, in primavera a Trieste e, auspicabilmente, quest’anno si svolgerà in autunno. Il festival, che richiama migliaia di appassionati del verde, è organizzato dalla cooperativa Agricola Monte San Pantaleone in collaborazione con l’Associazione Orticola Friuli Venezia Giulia Tra Fiori e Piante, ed è nato quindici anni fa in luogo fortemente simbolico: il Parco di San Giovanni, l’ex ospedale psichiatrico da cui partì la rivoluzione basagliana, diventato ora uno spazio pubblico – sempre aperto e visitabile – ornato da 3.000 varietà di rose provenienti da tutto il mondo.
Inaugurata il 18 aprile, la mostra virtuale rimarrà online fino a maggio: entrando nel sito www.montepanta.it e cliccando sulle diverse postazioni, è possibile visualizzare i video di presentazione degli stand. I volti e le voci dei produttori, italiani e sloveni, già attrezzati per spedire gli ordini in tutta Italia, raccontano curiosità e caratteristiche dei prodotti e accompagnano i visitatori nelle loro serre, nei negozi, nei laboratori, attraversando luoghi ricchi di fiori ricercati, piante antiche, ornamentali, aromatiche e officinali, ma anche di oggetti per il giardinaggio e per l’artigianato sostenibile.
«Considerando il luogo in cui ci troviamo – spiega Giancarlo Carena della cooperativa Monte San Pantaleone – crediamo che la cura degli spazi sia necessaria e sia strettamente legata all’idea di inclusione, sulla quale la cooperativa si cimenta da decenni. C’è l’urgenza di parlare di inclusione proprio perché accanto agli esclusi di ieri presto ne arriveranno molti altri. Dietro queste spinte, abbiamo pensato che non potevamo fermarci e che, anche quest’anno, Horti Tergestini non potesse mancare». La selezione dei produttori è stata guidata da Lili Soldatich, curatrice dell’iniziativa. «Anche se qualcuno di loro inizialmente era restio o non era attrezzato per il web – continua Carena – la proposta di partecipare all’edizione virtuale è diventata uno stimolo e il risultato è molto interessante. Certo, non è quel tripudio di colori e profumi, spesso difficili da reperire, e non è neanche lo stare assieme a cui siamo abituati. Ma sperimentarci ci ha permesso di aprire canali nuovi». A breve, infatti, alcuni incontri tematici, che solitamente venivano realizzati dagli standisti durante il festival, verranno trasformati in video e messi in rete.
Horti Tergestini non è l’unico evento culturale promosso dalla cooperativa Monte San Pantaleone, nata più di quarant’anni fa per offrire lavoro alle persone svantaggiate e per valorizzare l’ex ospedale psichiatrico. Tra gli appuntamenti primaverili c’è anche Rose Libri Musica e Vino, una rassegna di aperitivi letterari e musicali che mescolano i temi dell’ambiente e dei diritti, immersi nel roseto del Parco di San Giovanni.
«I produttori che partecipano a Horti Tergestini – conclude Carena – sono «artigiani del vivaismo»: realizzano quantità modeste, ognuno di loro ha una particolare specializzazione e tutti sono molto legati ai territori. Sono realtà che spesso formano le persone e che danno grande attenzione alla trasmissione intergenerazionale delle conoscenze. Insomma, non sono persone «che vendono», sono persone «che producono».
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