Visioni

E’ qui la festa emoticon di Lorenzo «il magnifico»

E’ qui la festa emoticon di Lorenzo «il magnifico»la copertina e un'immagine dal disco – foto di Giovanni Stefano Ghidini

Incontri Un nuovo album di trenta brani per Jovanotti che per l'occasione parla del tour negli stadi e della sua web tv. E su Renzi: «Ha limiti e difetti ma penso sia un'opportunità di cambiamento»

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 25 febbraio 2015

Sotto le travi di legno c’è già aria di festa, quella delle medie, delle domeniche pomeriggio dove ci si conosce tutti, fra un bicchiere di succo d’uva e acqua frizzante, e poi la musica, ovviamente, a ricordarci che se siamo qui è proprio perché in queste ore è uscito uno dei dischi più attesi dell’anno: Lorenzo 2015 CC. Nell’attesa dell’arrivo di Lorenzo Il magnifico, ma l’abitudine non si perderà nemmeno durante la lunga e laboriosa presentazione dell’album, gli smartphone frenetici fanno a gara per fotografare le pareti delle Officine del Volo, tappezzate di quadri firmati Lorenzo CC mentre è a disposizione di tutti, per il puntuale selfie, la pettorina da motocross indossata da Jovanotti nella copertina del disco. Sembra quasi un viaggio nel tempo della spensieratezza di La mia moto, anche perché il caschetto di Claudio Cecchetto si aggira gioioso fra la gente, mentre nell’euforia generale è quasi difficile concentrarsi per il primo ascolto dei brani ma poco male.

Le telecamere della diretta streaming di Jovanottitv si accendono e dopo una serie di brevi video che raccontano jam session e pellegrinaggi musicali, Jovanotti entra sgommando a cavallo di un Fifty proprio come l’ingresso, anni fa, nella trasmissione Serata d’onore di Pippo Baudo. Lorenzo comincia finalmente il racconto della nascita del «disco di speranza dove si scommette sull’amore e sulle relazioni, 30 brani che rappresentano una sorta di streaming delle emozioni, lo considero più un Cloud che un disco», registrato fra Cortona e gli Electric Lady Studios di New York, ma le parole non bastano e così, per comunicare ancora meglio questa frenesia autoriale e variopinta di canzoni, arriva il supporto delle infografiche che non trovano maniera più esaustiva di esprimersi se non nell’utilizzo delle emoticon « geroglifici del nostro tempo, dovrebbero scrivere un romanzo utilizzando le faccine».

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Lorenzo 2015 CC è dunque una torta emoticon composta da canzoni d’amore, ritornelli estivi, l’immancabile matrice funk, le combat songs alla Peter Tosh, dance e ritmi tribali, una spruzzata di bisbigli crooner e strumenti africani suonati da gioielli come Bombino e Manu Dibango. Sulla lavagna magica scorrono ancora foto, la Cupola di San Pietro che il nostro osservava dalla sua cameretta, il gorilla dello zoo del Bronx, disegni di aerei «Volare è un brutto vizio della canzone italiana, vorrei sempre evitare di usare quel verbo ma non ci riesco mai» e soprattutto le parole chiave del disco quali CON «spesso usiamo la parola SENZA quando dovremmo aggiungere invece che togliere» o ASTRONAVE «pura fantasia dell’uomo, noi le abbiamo create, le canzoni sono astronavi». L’aria di festa scema un po’, sembra quasi un esame di laurea al Politecnico ma nel caleidoscopio di colori e slogan c’è per ancora spazio per dialogare delle canzoni, delle «barche che da Tripoli puntano a Lampedusa» anche se è meglio non entrare nel dettaglio della questione «persone più esperte di me hanno di più da dire, di sicuro sono a favore delle politiche di salvataggio, salvare vite umane non è sprecare soldi».

Lo scenario contemporaneo però è presente nel disco, anche la minaccia Isis? «La mia risposta non sarebbe autorevole, mi rimetto a chi ha più esperienza come il ministro Gentiloni». E l’amico Renzi, a volte difeso, a volte criticato? «Per un cantante è più comodo stare all’opposizione ma non ho cambiato idea su Renzi, ha limiti e difetti ma continuo a pensare che sia una grande opportunità di cambiamento, almeno lui è un politico puro, non come Berlusconi». Meglio tornare a parlare del disco, dei collaboratori italiani del disco, Zibba e Vasco Brondi che firma L’estate addosso, già prenotata per il prossimo film di Gabriele Muccino, e del prossimo tour «stadi, voglio un dj-set gigantesco, ripetere l’esperienza dei concerti del 2013 ma farò al massimo 5 brani del disco nuovo» e finisce così, con le note del singolo Sabato a riportare sorrisi e balletti ingoiando, come diceva Umberto Tozzi, un po’ di amaro e dolce come serate di provincia.

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