Internazionale

E ora Kim Yong Un cerca gloria tra le stelle

Nord Corea «Lancio» dell’agenzia spaziale

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 20 aprile 2014

È nata Nada, acronimo di National Areospace Development Administration (Kukgaujugaebalkuk in coreano), l’agenzia spaziale della Corea del Nord. Lo sviluppo della ricerca e del programma spaziale nordcoreano è, per la verità, iniziato già da tempo, ma solo nel 2013 la 12ma Assemblea del Popolo ne aveva ufficializzato l’esistenza. La Nada è stata creata proprio il giorno in cui cade il primo anniversario della legge sulla ricerca spaziale nordcoreana, un testo che contesta il monopolio statunitense e rigetta la militarizzazione dello spazio da parte delle grandi potenze del globo.

L’emblema, la cui vaga somiglianza con quello della Nasa statunitense è stata sottolineata da molti commentatori, riporta al centro di un cerchio di colore blu scuro il nome dell’agenzia in lettere latine sovrastato dall’acronimo Dprk (Democratic People’s Republic of Korea, il toponimo ufficiale della Corea del Nord). In basso il nome dell’agenzia in caratteri coreani.
Nella parte superiore la costellazione dell’Orsa Maggiore (priva, quindi, della stella Polare), che, secondo la Korean Central News Agency, l’agenzia di stampa di Pyongyang, dovrebbe rappresentare la glorificazione del programma spaziale voluto da Kim Il Sung e Kim Jong Il. Due anelli azzurri si intersecano in senso longitudinale e latitudinale per simboleggiare le orbite satellitari.

La legge spaziale ratificata nel 2013 segue il lancio in orbita del satellite nordcoreano Kwangmyongsong-3 avvenuto nell’aprile 2012, in occasione del centesimo anniversario della nascita di Kim Il Sung. Nessuno, però, ha, finora registrato alcun segnale proveniente dall’oggetto spaziale e alcuni hanno ipotizzato che anche questo lancio sia stato funestato da incidenti come quelli che hanno distrutto i quattro satelliti che la Corea del Nord aveva precedentemente tentato di mettere in orbita.
Nell’iconografia celeste del regime nordcoreano Kim Il Sung è spesso associato al sole, Kim Jong Il alla Stella Polare, mentre Kim Jong Un alla Via Lattea. È forse per evitare ogni possibile equivoco nel presentare un leader superiore all’altro, che nel logo della Nada si è scelto di inserire l’Orsa Maggiore piuttosto che la ben più evocativa Orsa Minore che include, appunto, la Stella Polare.

Nonostante la legge emanata dalla 12ma Assemblea del Popolo lo neghi, risulta chiaro che ogni ricerca in tal senso andrà anche a beneficio del sistema missilistico della nazione. Usa, Giappone e Corea del Sud temono che Pyongyang possa giungere all’agognata testata missilistica miniaturizzata in grado di trasportare testate nucleari ben oltre il Pacifico.

La forza militare, e in particolare nucleare, della Corea del Nord viene da sempre mostrata dal regime come testimonianza delle conquiste tecnologiche e scientifiche che permetteranno alla nazione di mantenere la propria indipendenza e, al tempo stesso, di costruire una società tecnologicamente avanzata a vantaggio dei cittadini. La rapidità con cui il governo libico, alleato di Pyongyang, è crollato nonostante lo stesso Gheddafi avesse accettato di interrompere il programma nucleare, ha condotto Kim Jong Un a concludere che se il leader africano avesse mantenuto l’arsenale militare intatto, le potenze europee non avrebbero attaccato il suo paese. Dal 2006 a oggi, la Corea del Nord ha condotto tre test nucleari e fonti militari statunitensi ipotizzano che il paese abbia accumulato plutonio sufficiente per la costruzione di 6-12 bombe atomiche.

Ma un conto è possedere armi nucleari, un altro è poterle indirizzare sui bersagli. Pyongyang non avrebbe ancora missili testati capaci di lanciare testate atomiche: i Taepodong-2, i più potenti missili oggi a disposizione delle forze armate nordcoreane capaci di raggiungere le coste orientali Usa, sono estremamente vulnerabili dato che hanno bisogno di una rampa di lancio fissa e diversi giorni (se non settimane) di preparazione prima del lancio. Tutti gli altri missili, dai KN-02 ai Nodong, hanno un raggio di azione massimo di 1.600 km, ma soprattutto non sarebbero in grado di trasportare una testata nucleare se non miniaturizzata.

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