Anziché confrontarsi con Matteo Renzi che lo sfida sulle riforme, Beppe Grillo preferisce parlare d’altro. Così ieri sul blog del leader del Movimento 5 stelle è apparso un post con cui di fatto lancia la campagna elettorale per le prossime elezioni europee proponendo sette punti che il leader del M5S si impegna ad attuare in caso di vittoria: referendum per la permanenza nell’euro; abolizione del fiscal compact; adozione degli Eurobond; alleanza tra i paesi mediterranei per una politica comune; investimenti in innovazioni e nuove attività produttive esclusi dal limite del 3% annuo di deficit di bilancio; finanziamenti per le attività agricole e di allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni e, infine, abolizione del pareggio di bilancio.

Si tratta per lo più degli stessi temi annunciati da Grillo il 3 dicembre scorso, nel corso del terzo V-day tenuto a Genova. Con gli stessi toni fortemente antieuropesti, in cui il parlamento europeo viene paragonato a «un Grand Hotel in cui si alloggia fino alla prima opportunità elettorale in Italia», oppure a un «sontuoso cimitero degli elefanti di politici trombati delle seconde file». E come esempio si citano Clemente Mastella e Massimo D’Alema.

La scadenza elettorale di maggio è ormai diventata un tema che ricorre sempre più spesso negli interventi di Grillo, a testimonianza dell’importanza che il M5S dà al rinnovo del parlamento europeo. Importanza comune ai tutti i movimenti antieuropeisti presenti i molti Paesi dell’Unione, a partire dalla Francia dove anche gli ultimi sondaggi danno in testa il Front national di Marine Le Pen. Non a caso da mesi ormai il M5S organizza seminari politico-economici in cui, tra l’altro, si discute delle possibili conseguenze di un’uscita dalla moneta unica.

Come tutti gli antieuropeisti, anche Grillo fa leva sul malessere che la crisi genera nei cittadini, attribuendone le responsabilità all’Europa, definita «un comodo alibi». «’Ce lo chiede l’Europa’ è un mantra per coprire qualunque stronzata, dal fiscal compact al pareggio di bilancio in Costituzione», scrive sul blog. E poi: «Le decisioni prese in Europa hanno effetti devastanti sul futuro delle prossime generazioni, nel bene così come nel male, ma nessun cittadino europeo può interferire, spesso non ne è neppure a conoscenza». Infine la promessa che il M5S entrerà in Europa per cambiarla da quel «Club Med infestato dalle lobby» in cui sarebbe ridotta oggi. Nel frattempo, è l’invito che Grillo rivolge agli attivisti, «diffondete i 7 punti per l’Europa».