Ieri è stato svelato il programma della 18a edizione della Festa del cinema di Roma, all’Auditorium Parco della Musica dal 18 al 29 ottobre. Diciotto sono anche i film nel concorso internazionale, chiamato Progressive Cinema, con tre lungometraggi italiani: Mi fanno male i capelli di Roberta Torre – con Alba Rohrwacher, racconta la storia di una donna di nome Monica che, persa la memoria, confonde la sua identità con quella di Vitti; Holiday di Edoardo Gabbriellini e infine il primo lavoro da regista per Paola Cortellesi, C’è ancora domani, scelto come titolo di apertura del festival – la direttrice artistica Paola Malanga ha detto di volerlo come «slogan di tutta la Festa». Tra gli altri film in concorso troviamo Isabel Coixet (Un Amor), il nuovo film dell’iraniano-britannico Babak Jalali, già vincitore a Rotterdam, Fremont; ma anche il ritorno del belga Joachim Lafosse (Un silence) e del bulgaro Stephan Komandarev (Blaga’s Lessons).

MOLTO SI TROVA poi nelle numerose sezioni non competitive – senza contare l’indipendente Alice nella città, dedicata alle giovani generazioni, il cui programma deve ancora essere rivelato. Tra le proiezioni speciali il nuovo film di Emma Dante, Misericordia, ma anche numerosi documentari – l’inedito trittico Roberto D’Agostino, Marco Giusti e Daniele Ciprì firma Roma, nuda e santa; e poi un doc su Albertazzi (di Pino Strabioli e Fabio Masi) uno su Gaber (Riccardo Milani) e il bel film di Maite Alberdi La memoria infinita. La sezione Freestyle si sdoppia in una parte dedicata a film dal «formato e stile liberi» dove troviamo il nuovo film di Fabrizio Ferraro, Wanted (l’anno scorso era stato alla Festa in concorso) e À la recherche del prossimo direttore del Torino Film Festival Giulio Base. La seconda parte, chiamata «Arts», mostrerà lavori dedicati ad artisti come Fela, il mio dio vivente di Daniele Vicari o Tehachapi dello street artist francese JR o ancora Kim’s Video di David Redmon e Ashley Sabin.

Nella sezione Grand Public arriva l’ultimo film di Miyazaki Il ragazzo e l’airone a cui si aggiungono nomi noti del belpaese (Ozpetek, Albanese, i fratelli Manetti, l’opera prima di Margherita Buy alla regia). La sezione Best of 2023 sarà quella che porterà un po’ di «star» europee (quelle statunitensi latiteranno per lo sciopero), ci saranno i film di Justine Triet, Lisandro Alonso, Paul B. Preciado, Tràn Anh Hùng, Jonathan Glazer. Chiude il programma una affollatissima sezione di documentari sul cinema (tra cui Godard par Godard, visto a Cannes), i restauri e gli omaggi, tra questi ultimi ci sono Isabella Rossellini e Shigeru Umebayashi a cui verrà consegnato il Premio alla carriera.