E al primo contagio l’America si scopre insicura
La messa in sicurezza dell’appartamento di Nina Pham a Dallas – Reuters
Internazionale

E al primo contagio l’America si scopre insicura

Ebola Il caso dell'infermiera infettata dal "paziente zero" malgrado i dispositivi di sicurezza. Polemiche sul vaccino "possibile"
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 14 ottobre 2014
Luca CeladaNEW YORK
Rimane ricoverata a Dallas l’infermiera Nina Pham di 26 anni, la prima persona a contrarre l’Ebola nel continente Americano. Per le autorità non poteva esserci notizia peggiore. Il contagio di Dallas infatti infrange la narrativa della malattia contenibile a patto di aderire a precise profilassi di biocontenimento. A Dallas il personale medico, compresa l’infermiera ammalata, avrebbero curato Thomas Eric Duncan, il «paziente zero» giunto malato dalla Liberia, utilizzando tutte le misure di precauzione prescritte comprese tute integrali e procedure di isolamento in teoria di gran lunga superiori a quelle disponibili nel focolaio africano dell’epidemia. Malgrado questo un unico primo caso...
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