E adesso questi milioni come li spendo?
Habemus Corpus Confessiamolo, in tanti vorrebbero essere i proprietari del biglietto serie F305831 che ha vinto il primo premio della lotteria Italia 2024, quello da cinque milioni di euro, perché una cifra così può risolvere un sacco di problemi
Habemus Corpus Confessiamolo, in tanti vorrebbero essere i proprietari del biglietto serie F305831 che ha vinto il primo premio della lotteria Italia 2024, quello da cinque milioni di euro, perché una cifra così può risolvere un sacco di problemi
Confessiamolo, in tanti vorrebbero essere i proprietari del biglietto serie F305831 che ha vinto il primo premio della lotteria Italia 2024, quello da cinque milioni di euro, perché una cifra così può risolvere un sacco di problemi e soddisfare altrettanti desideri, a patto di saperli gestire, i desideri. Venduto nel bar Valdagno di via Forze Armate a Milano, periferia alle porte di Baggio, il proprietario del bar ha detto che al 90 per cento il vincitore è della zona perché lì c’è poco passaggio di non residenti.
AFFACCIATO su una piazzetta con prato, alcune piante e panchine al di là delle quali scorre un’importante arteria di traffico centro/periferia, il bar ha attorno case di edilizia civile anni Sessanta, alcune ben tenute, altre con un impellente bisogno di ristrutturazione. Se chi ha vinto vive qui, dalla sera del 6 gennaio ha la possibilità di scegliere come e che cosa cambiare nella propria esistenza senza più dover pensare a quanto può spendere, ed è qui che può aprirsi la vertigine data dalle possibilità infinite.
Smetti di lavorare e vivi di rendita o apri l’attività che hai sempre sognato? Cambi casa o anche zona? A quante persone che ami vuoi e puoi dare una mano? Continui a fare la spesa nel supermercato di quartiere o ti lanci verso negozi del lusso? E dove sta l’asticella del lusso? Cambi il guardaroba e compri solo maglioni di cachemire? Fai i viaggi e le vacanze che non ti sei mai potuto permettere? Compri ai tuoi figli il computer che gli serve o cominci con l’ultimo modello di smartphone e di play station? Ti concedi una cena nel ristorante tre stelle Michelin o non ci pensi nemmeno? Diventi munifico o vivi nella paura che il gruzzolo termini? Ho un vicino di casa che quando migliorò le sue condizioni economiche grazie all’affitto di un locale che possedeva, fece la cosa che da sempre desiderava.
UNA CROCIERA di quindici giorni con la moglie. Poi più nulla. Basta crociere, niente cinema, niente libri, niente viaggi, ha continuato a vivere come prima, un po’ più comodo, e ha continuato ad avvelenare la vita del vicinato perché quella è la cosa che lo diverte di più, l’unica a cui riesce a pensare. Ciò dimostra che se da una parte i desideri si misurano sui bisogni materiali e sulla condizione di partenza in cui ti trovi, dall’altra il pensare una vita diversa ha bisogno di un immaginario diverso che non è necessariamente composto da oggetti o abitudini più costose, ma da un’apertura di orizzonti che il denaro da solo non dà.
Che cosa farebbe, ognuno di noi, con cinque milioni di euro? Lo sa di sicuro chi ha comprato uno dei 6,7 milioni di biglietti venduti nel 2023 per la Lotteria Italia, l’11% in più dell’anno precedente. La probabilità di vincere il primo premio era di 1 su 11 milioni, ovvero la quantità di biglietti stampati. Poi ci sono quelli che non ritirano la vincita. Secondo Lotteria Italia dal 2002 a oggi sono stati dimenticati premi per 31 milioni di euro. Il caso più eclatante risale al 2008 quando fu addirittura il primo premio a non essere riscosso, mentre nel 2016 fu il vincitore dei due milioni di euro a non farsi vivo. Qui entriamo in un meandro di ipotesi degne di un thriller psico/comportamentale. Il vincitore è morto? O era così convinto di non vincere che ha dimenticato di avere giocato? Oppure è così disordinato che non sa più dove ha messo il tagliando? O l’ha buttato per sbaglio? O lo ha scordato in una tasca ed è finito a brandelli in lavatrice? O lo ha usato come segnalibro e non si ricorda dove l’ha infilato? In ogni caso, è un ricco riluttante che per questo non diventerà mai danaroso.
mariangela.mianiti@gmail.com
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