Il tanto celebrato «duello» televisivo officiato da Bruno Vespa tra Matteo Renzi e Matteo Salvini costituisce un precedente nel e per il servizio pubblico. Al di là del successo di ascolto. Esiste una consolidata giurisprudenza che considera validi i principi generali della legge del 2000 sulla «par condicio» sempre, al di là del periodo stretto della campagna elettorale. Tra l’altro, siamo in prossimità di scadenze regionali delicatissime: un vero e proprio test per il governo giallorosso scaturito dalla crisi di agosto. La formula del «duello» mediatico, per di più, ha un senso in un sistema elettorale bipolare. Non a caso...