Due operai morti: scoppia un silos a Reggio Emilia, in cava a Verona
Lavoro 568 le vittime da gennaio
Lavoro 568 le vittime da gennaio
Due morti sul lavoro nella stessa giornata, a conferma di una scia di sangue inarrestabile. Due morti nel Nord più produttivo, uno a Reggio Emilia e uno a Verona.
Un operaio di 42 anni, Silvio Sotgiu, è morto ieri mattina nell’esplosione di un silos all’interno di un’area di stoccaggio di Iren, il colosso dell’energia, nell’ex inceneritore di via Dei Gonzaga, a Villa Sesso di Reggio Emilia. La vittima era di Sassari, ma residente da tempo a Reggio Emilia.
La deflagrazione è avvenuta intorno alle 8,30 mentre erano in corso alcuni lavori intorno all’impianto. Nessun altro lavoratore è rimasto ferito: sul posto sono accorsi subito i sanitari del 118, con automedica e ambulanza e i vigili del fuoco, ma per l’addetto non c’è stato nulla da fare.
Si tratta ancora una volta di un operaio di una ditta in appalto, la Pellicciari srl, che stava lavorando alla manutenzione di un silos di vetroresina, attraverso un cestello che si trovava all’altezza di 5 metri. In seguito alla deflagrazione – per ragioni ancora in corso di accertamento – l’uomo è stato sbalzato a terra ed è morto sul colpo. All’origine della tragedia potrebbe esserci stata una fuga di gas.
Stando alla multiutility il silos – destinato al contenimento di olii esausti – al momento dell’esplosione sarebbe stato vuoto. Sulla tragedia indagano la polizia e i vigili del fuoco, coordinati dalla procura di Reggio Emilia.
L’operaio «stava effettuando un lavoro di manutenzione su di un silos adibito allo stoccaggio dei reflui industriali, è stato sbalzato dalla piattaforma sulla quale lavorava a seguito di un’esplosione, le cui cause sono ancora in corso di accertamento», spiega Iren, confermando che il lavoratore era un’operaio di una ditta esterna.
Cgil, Cisl e Uil di Reggio Emilia hanno proclamato, per oggi, quattro ore di sciopero dei lavoratori della multiutility Iren. Davanti all’impianto ci sarà anche un presidio di quattro ore. «Un tragico evento che si sarebbe potuto evitare – dicono i sindacati – . Come in tutti quei casi dove le norme di sicurezza sul lavoro non sono rispettate e messe in pratica nel lavoro di tutti i giorni».
Altra morte in una cava, altro operaio over 50 morto. Questa volta a Montorio, alle porte di Verona. La vittima aveva 52 anni. Quando sono arrivati i soccorsi con gli operatori del 118 l’uomo era già morto. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dello Spisal dell’Ulss 9 scaligera per ricostruire la dinamica dell’incidente.
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