Alias

Due clip per Riace

Tube Attack POVERO CRISTO Italia, 2019, 5’07” musica: Vinicio Capossela regia: Daniele Ciprì giudizio: bello Riace, come luogo concreto e ormai simbolo “politico” diventa lo sfondo per questo videoclip realizzato da Daniele […]

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 27 aprile 2019

POVERO CRISTO

Italia, 2019, 5’07”

musica: Vinicio Capossela

regia: Daniele Ciprì

giudizio: bello

Riace, come luogo concreto e ormai simbolo “politico” diventa lo sfondo per questo videoclip realizzato da Daniele Ciprì (secondo una estetica in bianco e nero che si ricollega alla sua fase primigenia condivisa con Franco Maresco) per il brano di Capossela. Il testo parla naturalmente, in chiave metaforica, della disumanità del presente mentre “nel mondo una guerra è signora della terra” e il Cristo ormai invecchiato ha le sembianze di Enrique Irazoqui (protagonista del Vangelo di Pasolini), mentre guarda ammutolito e dolente immigrati che si aggirano come ombre, cui il giullare Marcello Fonte prova a strappare invano un sorriso. Nessuna narrazione ma un’atmosfera fortemente suggestiva, con qualche immagine poeticamente densa.

BELLA CIAO

Italia, 2019, 4’32”

musica: Marlene Kuntz e Skin

regia: ignoto

giudizio: classico

La bontà previene il male. Voglio prevenire, non voglio curare. E voglio resistere”. Questa frase, naturalmente di Mimmo Lucano cui il video è dedicato, chiude Bella ciao, secondo clip girato a Riace per motivazioni fortemente politiche con lo scopo di celebrare il 25 aprile e, al contempo, l’impegno “partigiano” nel senso più nobile del termine, di un sindaco che tuttora – dopo aver riqualificato il borgo calabrese grazie all’accoglienza degli immigrati – non può mettere piede nel suo paese. L’impostazione visiva è molto semplice: solo immagini fisse che scandiscono una narrazione quotidiana fatta di scorci, volti, dettagli significativi (i codici civili, la fascia tricolore abbandonata sulla scrivania, murales), con Godano e Skin che compaiono pochissime volte e senza playback. Essenziale e non retorico.

FEEL OF LOVE

Germania, 2014, 3’56”

musica: Tensnake e Jacques Lu Cont, feat. Jamie Lidell

regia: Remy Cayuela

giudizio: magico

Una squadra di spermatozoi si prepara alla “missione” esercitandosi duramente (manco fossimo in Full Metal Jacket), giocando a scacchi e mangiando il loro pasto a mensa. Nel frattempo alcuni uomini fanno sesso (chi sadomaso chi con una bambola gonfiabile). Scattato l’allarme tutti possono gettarsi nel “cosmo” alla ricerca dell’ovulo. Surreale e divertente fino alle lacrime, Feel of Love strizza l’occhio a uno degli episodi di Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere di Allen, ma senza mancare di originalità, come del resto anche altri clip (tutti diversi l’uno dall’altro) del dj tedesco al secolo Marco Niemerski. Il direttore della fotografia, costretto a misurarsi per gran parte del tempo con ambienti total white, è Ben Fordesman.

CRASHING DOWN

Finlandia, 2011, 3’43”

musica: Emmi

regia: Pasi Pauni, Jappe Paivinen

giudizio: così così

Un taxi procede veloce nella notte senza autista, ma sul sedile posteriore siede la cantante finlandese, prima affiancata dal suo avatar in 3D, poi da una serie di altri personaggi (uomini e donne). A seconda del livello di eros che l’abitacolo raggiunge la lancetta del tachimetro si sposta su “cold” o “hot”. Surreale clip di Emmi in un bianco e nero che rende ancor più visionaria la situazione: il pensiero va inevitabilmente a un music video di Glazer come Karmapolice con le stesse atmosfere metafisiche. Comunque, interessante.

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