Europa

Droni misteriosi sulle centrali nucleari

Sicurezza a rischio Il governo e Edf minimizzano, ma 13 centrali sono state sorvolate da droni non identificati. E' un altro elemento di tensione con gli ecologisti, traumatizzati dalla morte di Rémi Fraisse. La diga di Sivens probabilmente non verrà mai costruita. Nel week end manifestazioni di protesta e molti fermi

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 4 novembre 2014
A.M.M.PARIGI

E’ un mistero, che mette in serio imbarazzo le autorità: da fine ottobre, ben 13 centrali nucleari francesi (sulle 19 presenti nel paese, con 58 reattori), sono state sorvolate da piccoli droni, che pesano meno di due chili l’uno e presumibilmente teleguidati da un telefonino. Greenpeace, che nel passato aveva sorvolato una centrale con un drone per sottolineare i rischi sulla sicurezza, ha solennemente smentito di essere all’origine di questa azione. L’associazione ambientalista chiede anzi al ministero degli interni di “uscire dal silenzio” e di “smetterla di minimizzare i rischi”. I droni utilizzati sono troppo piccoli per avere una carica esplosiva, ma c’è la tecnologia per apparecchi più sofisticati che potrebbero trasportare esplosivi e danneggiare la centrale. La ministra dell’ecologia, Ségolène Royal, ha reagito in modo marziale: “in nessun caso lascero’ intaccare la credibilità e la reputazione della sicurezza delle nostre centrali”. La ministra suggerisce di “non minimizzare, ma neppure drammatizzare” il caso. Edf, l’Enel francese, che gestisce le centrali, ha sporto denuncia. L’inchiesta è delicata, anche perché i droni in Francia sono un mercato fiorente e il loro sviluppo fa parte dei 34 progetti per il rilancio economico.

Il caso dei droni misteriosi contribuisce ad avvelenare ancora di più i rapporti tra il governo Valls e gli ecologisti, estremamente tesi in questi giorni dopo la morte di Rémi Fraisse alla diga di Sivens, ucciso da una “granata offensiva” tirata da un gendarme nel corso di scontri con manifestanti. Oggi, Ségolène Royal ha convocato una riunione su Sivens, per cercare di uscire dall’impasse. Per Royal, i politici locali, che hanno approvato a larga maggioranza la costruzione della diga contestata, hanno fatto “un errore di giudizio”. La costruzione verrà sospesa? Il sindacato degli agricoltori, principali beneficiari dell’opera per l’irrigazione, già minacciano manifestazioni e blocco delle strade, mentre gli ecologisti restano mobilitati, anche se preoccupati per la presenza di gruppuscoli violenti. Il 1° e 2 novembre ci sono state manifestazioni in varie città francesi, per ricordare Rémi. 112 persone sono state interpellate dalla polizia e 57 poste in stato di fermo. Un altro punto di forte contestazione è Notre-Dame-des-Landes, vicino a Nantes, dove è prevista la costruzione di un aeroporto, contestato dagli ecologisti. A Sivens come a Notre-Dame-des-Landes, i militanti contestano l’inutilità dei progetti e gli effetti nefasti sull’ecosistema, in nome di un’efficacia economica considerata sorpassata, tra aumento del turismo (Nantes) e agricoltura intensiva (Sivens).

 

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