Droghe, la Carta di Milano per la riforma
Fuoriluogo La rubrica settimanale a cura di Fuoriluogo
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Il 20 e 21 novembre si è svolta a Milano l’Assemblea «Cambiamo verso sulle droghe. Adesso», promossa dal Cartello di Genova, sulle orme di Don Gallo. E’ stato un momento di dibattito per la riforma ed è stata approvata una mozione con gli obiettivi della campagna. Si è ribadita la convocazione nel 2016 della Conferenza nazionale sulle droghe da parte del Governo e l’organizzazione di un momento di confronto con la società civile sulla posizione dell’Italia nella sessione speciale dell’Onu sulle droghe convocata a New York per il prossimo aprile.
Il testo integrale si trova su www.fuoriluogo.it
Proponiamo:
1. La completa revisione delle previsioni sanzionatorie, penali e amministrative, stabilite dal Testo unico sulle sostanze stupefacenti sulla base della proposta di legge elaborata dalle associazioni e discussa in sede di Conferenza. Le persone che usano sostanze devono essere liberate tanto dal rischio di criminalizzazione penale quanto dalla soggezione a un apparato sanzionatorio amministrativo stigmatizzante e invalidante.
2. La prima modifica in questa direzione non può che essere la compiuta depenalizzazione del possesso e della cessione gratuita di piccoli quantitativi di sostanze destinati all’uso personale, anche di gruppo, e della coltivazione domestica di piante di cannabis agli stessi fini.
3. Proponiamo un confronto nella società e nel parlamento verso una compiuta regolamentazione legale della produzione e della circolazione dei derivati della cannabis e della libera coltivazione a uso personale. Nel salutare con favore l’iniziativa parlamentare dell’intergruppo per la cannabis legale, alla quale affianchiamo la specifica proposta di legge dalle associazioni come ulteriore contributo alla discussione, riteniamo improcrastinabile una reale e completa riforma del Testo Unico che tenga conto di tutti i fenomeni collegati all’uso di sostanze così come è stata affrontata nella proposta di legge elaborata dalle associazioni.
4. Nel quadro dell’attuazione del patto per la salute e di revisione e definizione dei nuovi Lea, chiediamo il rilancio e la riorganizzazione dei servizi per le dipendenze con il coinvolgimento della società civile nella prospettiva della «riduzione del danno», quale quarto pilastro delle politiche sulle droghe pienamente integrato nel sistema dei servizi, come stabilito nella strategia UE. Le politiche di intervento devono essere finalizzate al benessere delle persone che usano sostanze e alla prevenzione dei rischi connessi all’abuso e alla clandestinità del consumo, a partire dall’analisi delle sostanze e dalla predisposizione di forme e luoghi per il loro uso sicuro (stanze del consumo) avviando tutte le altre sperimentazioni ampiamente accettate in Europa, quali i trattamenti con eroina.
5. In questo quadro, particolare attenzione dovrà essere data alla dimensione della qualità della vita nelle città e all’offerta di servizi e sostegno alle persone con problemi di dipendenza in stato di detenzione. Chiediamo quindi che la morsa del patto di stabilità interno, che sta strangolando gli enti locali e le Regioni, sia derogabile nel perseguimento di politiche finalizzate alla tutela dei diritti fondamentali della persona come sono quelle destinate a sostenere i percorsi sociali di inclusione delle persone che usano sostanze. In questo senso saremo a fianco delle iniziative che le associazioni e i gruppi di persone utilizzatrici di sostanze vorranno condividere a difesa dei propri diritti, anche attraverso la promozione, il rispetto e la diffusione de «La Carta dei diritti delle persone che usano sostanze» promossa e firmata dal Cartella di Genova nel 2014.
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