Visioni

Drodesera, viaggio nella scena di confine tra performance e live art

Drodesera, viaggio nella scena di confine tra performance e live art

Teatro Presentato il Festival, questa edizione sotto al titolo «Motherlode», che guida la selezione degli spettacoli alla centrale Fies fino al 2 agosto. Tra gli artisti, Serra, i Motus, Jerom Bell

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 17 luglio 2015

Giunto alla sua 35esima edizione Drodesera scava ancora nell’arte per trarne linfa vitale. E sulle tracce dell’arte performativa apre il festival domenica 26 luglio raggiungendone la vena madre, quella Motherlode che dà il titolo agli otto giorni di spettacoli e performance in scena fino al 2 agosto nella centrale di Fies, splendida archeologia industriale sulle rive del fiume Sarca.

 

 

Miniera e pietra campeggiano sul catalogo ed è lì che si scende nel ventre del progetto festivaliero, specchio di un anno di ricerca di nuovi progetti legati all’innovazione artistica, sempre sotto la guida di Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi. Ad inaugurare il 26 è proprio la mostra collettiva The Abandoned Mines, miniere abbandonate ma non inattive, secondo anno per una collezione di performing art che sarà visibile durante tutto il festival con l’intenzione di riflettere anche sulla conservazione della performance. Nella stessa serata l’opera della performer lituana Augusta Serapinas.

 

 

Cuore pulsante del festival che ne conferma la vocazione di centro di residenza e produzione, sarà la terza edizione del concorso internazionale Live Works Performance Act Award, un premio ideato da Centrale Fies e ViaFarini che nelle tre serate dal 27 al 29 luglio vedrà in scena le nove opere selezionate: con una giuria presieduta da Michelangelo Pistoletto, al vincitore sarà data la possibilità di una nuova produzione in residenza. Protagonisti della live art, nei tre giorni saranno presentati i lavori inediti di Jerom Bel (1000 , pensato per un spazio non teatrale), Alessandro Sciarroni e Santiago Serra che propone L’abbeveratoio, una restituzione del simbolo della svastica agli originari proprietari asiatici.

 

 

Percorso aperto ad una programmazione più classica del festival, con protagonisti della performance e della danza, quello dal 30 luglio al primo agosto che vede in scena la compagnia Abbondanza/Bertoni con Solo per Fies (30), e poi Cosmesi con Di natura violenta (1 agosto), OHT Office for a human theatre (30), Curandi Katz con una performance dedicata ai metodi di azione nonviolenta (30), Fanny & Alexander in Scrooge (31) sul rapporto tra economia e arte, Motus con MDLSX (31), Mali Weil (30,31,1), Roger Bernat che in Numax-Fagor-Plus ripropone due assemblee operaie (31), Teatro Sotterraneo con Sold out (1agosto) e i performers Navaridas e Deutinger con Your Majesties (ancora l’1 agosto), ispirato al discorso di Obama per il Nobel.

 

 

 

A concludere il festival il 2 agosto un incontro ravvicinato con i percorsi artistici che hanno portato alle loro nuove produzioni Marta Cuscunà, Mara Cassiani, Hannes Egger, AngiUsFestA e Filippo Andreatta:un esperimento che lascia aperte le porte dei laboratori creativi al pubblico festivaliero in cerca di stimoli e nuovi confronti.
Per informazioni e prenotazioni www.centralefies.it

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