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«Drastico peggioramento della pandemia». E gli ospedali vanno in crisi

«Drastico peggioramento della pandemia». E gli ospedali vanno in crisiReparto Covid – Ansa

Il monitoraggio dell'Iss Anelli: «Il sistema dei colori va cambiato in modo da considerare la pressione sulla sanità territoriale»

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 8 gennaio 2022

«C’è un drastico peggioramento dell’epidemia in Italia, si assiste a una crescita significativa delle ospedalizzazioni e ci sono molteplici segnali di allerta anche nella capacità delle regioni di far fronte al numero di nuovi casi, al loro censimento e monitoraggio. E ci sono molte regioni a rischio alto»: è il commento del presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, rispetto all’analisi dei dati settimanale. «L’epidemia si trova in una fase delicata e, in assenza di misure di mitigazione significative, un ulteriore rapido aumento nel numero di casi e nelle ospedalizzazioni nelle prossime settimane è altamente probabile» spiega il report.

L’INCIDENZA è salita a 1.669 casi su 100mila abitanti, oltre il doppio rispetto ai 783 della scorsa settimana; indice Rt è a 1,43 da 1,18 di 7 giorni fa. In crescita anche il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva: 15,4% (al 6 gennaio) contro il 12,9% del 30 dicembre. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 21,6%, era al 17,1%. Trento, le Marche e il Piemonte registrano i valori più alti nelle terapie intensive: rispettivamente al 27,8%, al 23,9% e al 21,7%. La maggiore occupazione dei reparti di area medica si registra in Valle d’Aosta (42,4%), Liguria (34,2%) e Calabria (33,7%). Forte aumento del numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (309.903 contro 124.707). Cresce anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso lo screening (34% contro 31%). I valori più alti di incidenza si sono registrati in Toscana (2.680 casi per 100mila abitanti), Lombardia (2.578,1) e Valle d’Aosta (2.255,9). Tra i sanitari ci sono stati 20.179 casi.

«C’è una crescita dei positivi nella fascia 20-29 anni, seguita da 10-19 e 30-39. Si inizia a vedere una crescita anche tra gli anziani. C’è stato invece un rallentamento tra i 5-11 anni ma c’è comunque la necessità di ricoveri ospedalieri anche sotto i 19 anni. Omicron è capace di infettare i vaccinati, occorre il booster. C’è una probabilità superiore al 50% che in 4 settimane si raggiunga una saturazione del 30, 40% delle aree mediche, se il trend si mantiene come quello attuale» ha spiegato Brusaferro.

SONO OLTRE 5,3 MILIONI (5.391.879) gli italiani over 12 che non hanno copertura contro il Covid. Oltre 2 milioni (2.165.583) gli over 50 senza vaccinazione. Nella fascia 50-59 anni sono 993.463. Tra i 60 e i 69 anni sono 616.595, tra i 70 e i 79 sono 374.464. In termini assoluti, il numero più alto di non vaccinati si trova nella fascia 40-49 anni (1.174.797). Tra i 12 e i 19 anni i soggetti scoperti sono 769.621. Sono 458.644 (il 12,55%) i bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno ricevuto la prima dose. Andranno in zona gialla da lunedì Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo e Valle d’Aosta, le regioni in giallo diventeranno 15. Ieri i nuovi casi in Italia sono stati 108.304 su 492.172 tamponi (meno della metà del giorno prima a causa dell’epifania), il tasso di positività è schizzato al 22%. I decessi sono stati 223. In netta crescita i ricoveri: in terapia intensiva 32 in più per un totale di 1.499; i ricoveri ordinari sono stati 764 in più, 14.591 in tutto. La regione con più nuovi casi è stata la Lombardia (18.667) quindi l’Emilia Romagna (17.119) e il Lazio (11.905).

IL SISTEMA SANITARIO è sotto stress: i medici di base non reggono i carichi di lavoro, è saltato il tracciamento delle Asl e gli ospedali sono di nuovo in affanno. A Palermo si invoca il lockdown di due settimane per rallentare l’afflusso di malati nei nosocomi. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze: «Un disastro organizzativo nazionale e regionale: le assunzioni sono state poche, l’obbligo vaccinale imposto tardi, la medicina del territorio abbandonata». I numeri nei report non descrivono a fondo la realtà negli ospedali: «Ci sono almeno 750 pazienti ‘fantasma’ affetti da Covid, sulla base dei dati del 6 gennaio, fuori dai conteggi dei ricoveri – spiega Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri -. Sono circa il 50% rispetto ai ricoverati in intensiva (1.467 al 6 gennaio): sono i pazienti in carico nelle Osservazioni brevi intensive dei Pronto soccorso che non figurano nei conteggi. Il carico per gli ospedali è superiore rispetto a quanto dichiarato. Siamo delusi dalle misure del governo».

LA FEDERAZIONE nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli odontoiatri con il presidente Filippo Anelli: «Il sistema dei colori delle regioni va aggiornato. Oggi la maggior parte dei contagiati è curata a casa. Serve una nuova classificazione che tenga conto della pressione sulla sanità territoriale». E il sindacato dei medici Anaao Assomed: «Servono subito soldi e personale per evitare una Caporetto sanitaria. Chiediamo di affidare vaccini e tamponi ai 50mila medici in formazione specialistica; permanenza volontaria dei sanitari pensionabili per almeno 6 mesi; aprire ai medici specialisti privi della cittadinanza italiana».

Errata Corrige

Oltre duemila presidi e la Federazione degli ordini dei medici chiedono al governo di posticipare la riapertura delle scuole in presenza. Ma il ministro dell’istruzione Bianchi tira dritto. E Palazzo Chigi annuncia il ricorso contro lo stop della Campania a elementari e medie. Draghi alla Lega Calcio: fermare le partite per due settimane o si gioca a porte chiuse

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