Economia

Draghi spinge i giovani: in Italia fatto poco per loro

Draghi spinge i giovani: in Italia fatto poco per loroIl presidente della Bce Mario Draghi

Oggi il Def Mentre il presidente della Bce attacca il Jobs act, Padoan prepara ancora sgravi solo per le imprese. Sulle pensioni i sindacati minacciano la mobilitazione

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 23 settembre 2017

In due giorni la Bce e il suo presidente Mario Draghi hanno detto più verità sulla situazione del mercato del lavoro in Italia che Renzi e i renziani in mille e più giorni. Se giovedì il bollettino mensile della Banca centrale europea aveva sottolineato come nel nostro Paese la disoccupazione non ha mostrato «una riduzione significativa» e comunque basata su contratti precari e trainata dal lavoro dei migranti, ieri è stato lo stesso Draghi a criticare – seppur implicitamente – il Jobs act. Parlando al Trinity College di Dublino sul tema della disoccupazione giovanile il governatore centrale ha scandito: «La segmentazione del mercato del lavoro e una scarsa formazione professionale sono tra i principali motivi dell’elevato tasso di disoccupazione giovanile persistente».
In precedenza Draghi aveva sottolineato come il peso della crisi economica è gravato soprattutto sulle spalle dei giovani. «Una più equa distribuzione di reddito e ricchezza è la risposta giusta per riportare entro il patto sociale quelli che hanno perso la battaglia della globalizzazione. Ma questo non può essere abbastanza per i giovani che sono il futuro delle nostre democrazie. I giovani – ha continuato – non vogliono vivere con i sussidi. Vogliono lavorare ed allargare le proprie opportunità», esortando quindi i governi «a rispondere alle loro richieste, per il futuro dei loro paesi e della loro democrazia». Per Draghi la ripresa in atto ha prodotto 6 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa e «di conseguenza, dal suo picco nel 2013, il tasso di disoccupazione giovanile è sceso dal 24 a circa il 19 per cento, ma è ancora 4 punti superiore a quello all’inizio della crisi». In Italia siamo ancora al 35 per cento.
LA MANOVRA Venendo proprio all’Italia oggi sarà una giornata importante sul fronte manovra. Rimandato di un giorno per limarne le cifre, si terrà il Consiglio dei ministri che dovrà varare la Nota di aggiornametno al Documento di economia e finanza – Nadef è l’acronimo. Dopo la furbata di tenere le stime sul Pil basse ad inizio anno, Padoan dovrà adeguarle: si parla di un 1,5 per cento per il 2017 e un 1,2 per il 2018. Saranno poi fissate le poste di bilancio per la manovra. E già da questo si capiranno molte cose. La certezza è che non ci sarà niente – o quasi – per il capitolo pensioni: la cosiddetta Fase 2 non partirà, ci si limiterà a riconoscere sei mesi di sconto a figlio (fino al massimo a due anni) alle donne che rientrano nell’Ape social, niente invece per bloccare l’adeguamento all’aspettativa di vita che porterà l’età pensionabile a 67 anni dal 2019. Su questo i sindacati sono già sul piede di guerra.
Il contentino per i sindacati riguarda l’ipotesi di alzare l’aliquota contributiva per le imprese sull’utilizzo dei contratti a termine dell’1,4 per cento, favorendo quello a tutele crescenti. Basterà alla Cisl per evitare una mobilitazione unitaria?
Per il resto confermato il nuovo bonus giovani, piatto forte della manovra, che punta a incentivare 300mila assunzioni nel 2018 e dovrebbe prevedere un taglio del 50 per cento per tre anni dei contributi per i neoassunti under 29. Per ampliare un po’ la platea, questo limite si potrebbe superare in caso il contratto stabile dovesse seguire un contratto di apprendistato. La misura costa circa 1 miliardo (2 a regime). Il tetto al nuovo sconto dovrebbe essere fissato a 4.030 euro. In caso di assunzioni al Sud il bonus potrebbe arrivare al 100 per cento. Sul tavolo ci sarebbe ancora l’idea di un taglio strutturale del cuneo di 3 punti, dal 2021. A carico dell’impresa e non del lavoratore.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento