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Dove sono le donne?

Dove sono le donne?

Finestre di Orosia Qui al cohousing Smirna riabbraccia la sua vecchia amica Giada...

Pubblicato 2 mesi faEdizione del 14 settembre 2024

Qui al cohousing Smirna riabbraccia la sua vecchia amica Giada. Sono anni che non si incontrano. Dopo il liceo, dove hanno scoperto le loro affinità spirituali, Giada ha seguito la strada di studio dell’arte e della pittura. Abita a Parigi e ha girato il mondo tra mostre e artisti. Smirna ha seguito la strada della scienza al servizio della cura: sotto il cielo stellato e misterioso dell’universo le sembrava che il mestiere di medico avesse un senso nel dare una mano a chi è più fragile. Partono per Mougins, borgo medioevale francese in Provenza. Dice Giada tra i mille racconti «Non ti puoi mica perdere il FAMM». A giugno 2024 nel cuore del vecchio villaggio il collezionista inglese Christian Levett chiude il Museo di Arte classica, da lui aperto nel 2011, e vi organizza il FAMM, il primo museo privato europeo dedicato alle donne artiste che hanno segnato i grandi movimenti artistici sino al XXI° secolo. Su 4 piani e 4 gallerie sono presentate oltre 100 opere di più di 80 artiste di tutto il mondo. Da metà anni ’90 Levett, riconosciuto per il suo impegno culturale e filantropico per la pittura, inizia a cercare opere di donne artiste. La sua collezione, di circa 2000 opere include circa 500 opere di artiste, soprattutto dell’Espressionismo astratto americano, a cui dà visibilità con visite private nel suo palazzo a Firenze ed a Giugno in augura il FAMM, in linea con altre istituzioni come il National Museum of Women in the Arts di Washington e il Frauenmuseum di Bonn.

Afferma che dopo aver finito di rileggere un grande classico della storia dell’arte, girata l’ultima pagina, si è chiesto: «Dove sono le donne?». Eppure Donne artiste sono sempre esistite, dal tempo dei Greci. È una giornata dedicata alle donne e a loro due, Giada e Smirna che, anche se molto diverse, hanno sempre sentito affine la determinazione a crearsi un posto nel mondo a propria misura, scelta e desiderio. Si parlano delle loro vite. Giada, anche se ha abitato molto con altre persone in diversi luoghi del mondo, ora preferisce vivere da sola. Smirna le racconta del vivere con altri nel cohousing ed il suo timore che tutto ciò, sempre stato per lei un sogno progetto, ora stia diventando solo una realtà complicata e questo la rattrista. Confida «come se perdessi un pezzo di me». La rassicura Giada «il senso del Noi è come il senso del colore. Se lo hai, non lo perdi e il colore lo puoi trasformare». Piace a Smirna l’idea di pensare al cohousing come luogo dell’abitare «con colore». Aggiunge Giada «il tuo ’Noi’ è per me ’l’universo’». Stacey Gillian Abe, 34 anni, nata a Kampala, Uganda, autrice di quel quadro del museo di straordinaria bellezza in acrilico olio e ricamo «Whispers of Sorghum III»,scrive «Siamo esseri spirituali che assumono l’umanità».

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