Dove batte il cuore del Novecento
Note sparse Omaggio a Glass da parte di Arturo Stalteri nell'album "Dodecagon"
Note sparse Omaggio a Glass da parte di Arturo Stalteri nell'album "Dodecagon"
Frutto di una rielaborazione di Circles, pubblicato nel 1998, questo omaggio a Philip Glass vede protagonista un nome noto su più fronti: voce nota a chi segue Radio 3, un tempo tastierista per Rino Gaeatano, membro del gruppo progressive rock Pierrot Lunaire, autore di colonne sonore, approda con questo lavoro alla stessa etichetta del compositore statunitense. Parliamo di Arturo Stàlteri, che qui interpreta dodici composizioni (ecco spiegato il titolo) del maestro di Baltimora, uno dei nomi più popolari del minimalismo. Fortemente voluto da Richard Guerin Salem, l’assistente di Glass. Il lavoro, ripercorre alcune pagine del vasto repertorio glassiano: dalla classica Opening, tratta da Glassworks, alle Metamorphoses di ispirazione kafkiana il mood è quello che chi ama questi suoni ritroverà in purezza. La danza delicata di Mad Rush, la resa aggressiva e velocizzata di Closing, a suggellare un disco perfetto per tanti fans dell’autore delle musiche di Koyaanisqatsi. Lirico, cantabile, con un’enfasi sulla pulsazione, una pronuncia che sa di elegia: tra le righe di queste partiture batte il cuore di una parte del Novecento.
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