Prendere i passi più scioccanti e sublimi di Dostoevskij, come se la sua opera fosse un paesaggio da cui prelevare picchi e abissi. Allinearli uno dopo l’altro, come a voler comporre una silloge anomala del «gigante russo», e lasciare che essa produca da sé i suoi effetti: così ha lavorato Julia Kristeva in Dostoevskij Lo scrittore della mia vita (traduzione dal francese e dal russo di Lila Grieco, Donzelli, pp. 184, € 30,00), giustapponendo pagine dei romanzi più celebri ma anche brani dalle lettere, dal Diario di uno scrittore, dai racconti. E in una lunga introduzione che occupa un terzo...