Europa

Dopo infinite polemiche e 34 ricorsi è morto Vincent Lambert

Francia A nove giorni dalla fine dei trattamenti è deceduto l'infermiere in stato vegetativo dal 2008

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 12 luglio 2019

Vincent Lambert è deceduto ieri mattina all’ospedale di Reims, 9 giorni dopo la sospensione dei trattamenti (idratazione e alimentazione artificiale) che lo tenevano in vita. Non gli sarà risparmiato nulla, il corpo verrà sottoposto a autopsia. Il caso dell’infermiere di 42 anni, che in seguito a un incidente stradale dal 2008 viveva in stato vegetativo, non avrebbe mai dovuto diventare un fatto di cronaca che per anni ha scatenato polemiche, con 34 ricorsi giudiziari. La fine delle cure, decisa da un’ultima sentenza che ne ha confermate altre precedenti ( sempre sospese), è prevista dalla legge Claeys-Leonetti del 2016, che riprende una prima legge del 2005 e che prevede un protocollo per mettere fine ai trattamenti per evitare l’accanimento terapeutico, tenendo conto dell’eventuale volontà espressa dal paziente o dai famigliari.

La storia di Vincent Lambert è diventata un caso pubblico perché la famiglia si è lacerata: da un lato la moglie, un nipote e cinque tra fratelli e sorelle che hanno auspicato l’applicazione delle legge Leonetti in nome del rispetto della «dignità umana», dall’altro un fratello, una sorella e i vecchi genitori, che appartengono a una setta di cattolici integralisti, la Fraternité Saint-Pie X, che con successivi ricorsi alla giustizia hanno cercato di impedire l’applicazione della legge, in nome del «diritto alla vita» ad ogni costo. Nella battaglia scatenata contro la legge per un fine vita nella dignità e senza accanimento terapeutico è stata deliberatamente fatta confusione con l’eutanasia, che in Francia non è legale (e non lo sarà neppure con la nuova legge presto in discussione all’Assemblée). Le varie sentenze hanno costruito una giurisprudenza: per esempio il Consiglio di stato, la più alta giurisdizione francese, ha stabilito che essere in stato vegetativo non significa automaticamente che si è sottoposti a accanimento terapeutico per essere mantenuti in vita. In Francia 1700 persone sono mantenute in vita in stato vegetativo.

Così la persona di Vincent Lambert è stata usata per una battaglia ideologica, senza nessun rispetto umano le immagini rubate dell’uomo sul letto d’ospedale sono state diffuse su Internet e pubblicate dalla stampa in lotta contro la pratica della sedazione profonda per un fine vita dignitoso. Il caso è cresciuto perché Lambert non aveva lasciato un testamento biologico. La ministra della Sanità, Agnès Buzyn, ha così invitato i cittadini a fare questo passo, che semplifica la situazione in caso di dramma, evitando l’accanimento terapeutico. Sul caso è stato interpellato anche Emmanuel Macron, ma il presidente ha ricordato che la decisione spetta ai medici, in conformità con la legge. Ma l’ideologia ha preso il sopravvento fino alla fine. Ieri, in un commento su Le Monde, lo scrittore Michel Houellebecq ha affermato che Lambert è «morto per dare l’esempio» (come i condannati a morte per diserzione), «preda» di una «sovraesposizione mediatica», «ucciso» dallo stato che ha voluto risparmiare sui trattamenti.

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