L’aula della camera ha bocciato la legge con cui l’M5S proponeva l’abrogazione totale dei contributi diretti all’editoria. Un emendamento abrogativo proposto da Sel è stato votato da tutti i partiti tranne pentastellati e, caso inedito, dalla Lega (301 voti a favore, 115 contrari e 12 astensioni). Il testo è poi stato bocciato del tutto con 343 voti contrari, 103 a favore e 11 astenuti. Per i grillini è un impegno durato ben 7 anni lasciato evaporare in pochi minuti.

Nata dopo il V2-Day del 2008, la proposta M5S abrogava tutte le norme a sostegno del pluralismo (peraltro anche in modo confuso, come sottolineato dai tecnici di Montecitorio) avvantaggiando di fatto, per un’eterogenesi dei fini, i grandi editori «impuri».

Rifiutandosi di confrontare le proprie tesi con le altre proposte in materia, i «cittadini» M5S hanno preferito vederle svanire nel nulla, in un’ondata di insulti scagliati in aula e su facebook contro Vendola e il Pd.