Politica

Dopo 7 anni di lavoro, la legge M5S sull’editoria evapora nel nulla

Dopo 7 anni di lavoro, la legge M5S sull’editoria evapora nel nulla

L’aula della camera ha bocciato la legge con cui l’M5S proponeva l’abrogazione totale dei contributi diretti all’editoria. Un emendamento abrogativo proposto da Sel è stato votato da tutti i partiti […]

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 8 ottobre 2015

L’aula della camera ha bocciato la legge con cui l’M5S proponeva l’abrogazione totale dei contributi diretti all’editoria. Un emendamento abrogativo proposto da Sel è stato votato da tutti i partiti tranne pentastellati e, caso inedito, dalla Lega (301 voti a favore, 115 contrari e 12 astensioni). Il testo è poi stato bocciato del tutto con 343 voti contrari, 103 a favore e 11 astenuti. Per i grillini è un impegno durato ben 7 anni lasciato evaporare in pochi minuti.

Nata dopo il V2-Day del 2008, la proposta M5S abrogava tutte le norme a sostegno del pluralismo (peraltro anche in modo confuso, come sottolineato dai tecnici di Montecitorio) avvantaggiando di fatto, per un’eterogenesi dei fini, i grandi editori «impuri».

Rifiutandosi di confrontare le proprie tesi con le altre proposte in materia, i «cittadini» M5S hanno preferito vederle svanire nel nulla, in un’ondata di insulti scagliati in aula e su facebook contro Vendola e il Pd.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento