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Donazioni per i terremotati su conti privati, chiuse le indagini sul leghista Pazzaglini

Donazioni per i terremotati su conti privati, chiuse le indagini sul leghista PazzagliniGiuliano Pazzaglini

Macerata La procura contesta all’ex primo cittadino di Visso sei episodi di abuso d’ufficio e uno di peculato

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 5 luglio 2019
Mario Di VitoVISSO (MACERATA)

Peculato, abuso d’ufficio, truffa. Centoventimila euro di donazioni per i terremotati finiti su conti correnti privati. La procura di Macerata ha chiuso le indagini sull’ex sindaco di Visso e ora senatore della Lega Giuliano Pazzaglini e nel corposo faldone accumulato in mesi di inchiesta sono raccolti in totale sette episodi: uno di peculato e sei di abuso d’ufficio.

I fatti sono del 2017, quando cioè Pazzaglini era ancora primo cittadino del paese terremotato. Secondo la guardia di finanza nei conti del comune mancherebbero all’appello diverse piccole donazioni e una più grande (90mila euro) da parte di Emilbanca.

Il peculato riguarda una somma di poco superiore a 10mila euro (già sequestrati sei mesi fa): soldi che sarebbero stati raccolti a favore dei commercianti durante un’iniziativa di beneficenza. Per quanto concerne i sei casi di abuso d’ufficio, invece, secondo gli investigatori Pazzaglini avrebbe chiesto a vari donatori di versare i soldi sui conti corrente di due società: la Sibil Iniziative dell’ex presidente della Croce Rossa di Visso Giovanni Casoni e la Sibil Project, comproprietà del senatore leghista e ancora di Casoni. Infine c’è anche un’accusa di truffa per Pazzaglini, che avrebbe girato un assegno da 2000 euro a Loredana Remigi, compagna di Casoni e recentemente eletta in consiglio comunale a Castelsantangelo sul Nera, altro paese terremotato del Maceratese.

L’ex sindaco si dice tranquillo, adesso, convinto che nelle carte della procura ci sia materiale sufficiente per un’archiviazione o, al limite, una futura assoluzione. Il pm Giovanni Giorgio sostiene che Pazzaglini abbia chiesto e ottenuto le donazioni su conti privati millantando non meglio precisate «difficoltà operative» in caso di versamento a nome del Comune di Visso. Il senatore leghista, dal canto suo, risponde di aver agito «in buona fede» e soltanto per «rendere un servizio alla comunità».

Il tutto, ad ogni buon conto, avveniva mentre dalle parti della Lega e dell’M5S veniva alimentata una stucchevole polemica sulla fake news della sparizione degli oltre trenta milioni di euro raccolti con gli sms solidali e, soprattutto, mentre si moltiplicavano gli appelli a fare versamenti soltanto in favore di istituzioni e di enti accreditati.

Ancora a Visso – uno dei pochi paesi del cratere in cui la Lega è riuscita a confermare anche in sede di elezioni amministrative il successo delle Europee -, proprio negli ultimi giorni si è diffusa una notizia che sta facendo discutere parecchio i terremotati. La squadra di calcio locale, che milita nel campionato di Terza Categoria, ha trovato uno sponsor d’eccezione: il consorzio Arcale, che nelle Marche ha costruito 1.600 casette provvisorie su 1.900 e che nei mesi scorsi era finita al centro della polemica perché queste costruzioni avevano cominciato letteralmente a marcire. Il fatto ha scatenato anche una dura polemica tra il consorzio e la Regione, con il primo che ha chiesto alla seconda 65 milioni di euro di risarcimento per alcuni presunti ostacoli (come il ritardo nella consegna delle aree) che avrebbero rallentato la costruzione delle casette.

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