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Domani via agli sfratti: un’altra bomba sociale

Domani via agli sfratti: un’altra bomba sociale

Il caso Il governo ha pensato a un calendario per spalmare l'emergenza sociale per tutto il prossimo anno e aggiungerla a quella già in corso, e non governata, che vede un aumento esponenziale della povertà assoluta

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 30 giugno 2021

Oggi scade il blocco degli sfratti e da domani, e per tutto il prossimo anno, sarà un dramma quotidiano. Il governo Draghi pensa di somministrarlo secondo questo calendario: dal primo luglio si parte con gli sfratti richiesti prima del 28 febbraio 2020, pochi giorni prima del lockdown nazionale per contenere la pandemia del Covid-19. Dal primo ottobre scatteranno gli sfratti richiesti dal 28 febbraio al 30 settembre 2020.Dal primo gennaio 2022 toccherà a quelli chiesti dal primo ottobre 2020 al 30 giugno 2021. Tutto questo accadrà quando saranno completamente sbloccati i licenziamenti e continuerà a moltiplicarsi la povertà assoluta che, solo nel primo anno della pandemia, ha già prodotto l’aumento di un milione di persone in più, a cominciare dalle famiglie dove sono più concentrati i lavoratori poveri, i soggetti più colpiti dalla crisi. L’insieme di questi fattori compongono un’emergenza sociale amplissima che il governo Draghi sta provvedendo a moltiplicare con la tradizionale inerzia usata da tutti i governi sulle politiche sociali e la logica dell’emergenza e dei bonus costitutivamente incapace non solo di fermare questa valanga, ma fattore decisivo per renderla ancora più discrezionale e dunque più violenta.
L’allarme è stato già lanciato dai sindacati degli inquilini e dai movimenti per il diritto all’abitare. «Deludenti ed in larga parte inefficaci » sono le misure adottate nel Dl Sostegni bis, mentre anche «il passaggio da casa a casa diverrà un beffardo miraggio per migliaia di nuovi senza tetto» hanno sostenuto i segretari generali di Sunia, Sicet , Uniat e Unione inquilini, Stefano Chiappelli, Nino Falotico, Augusto Pascucci e Walter De Cesaris. I sindacati chiedono la proroga del blocco insieme a «concrete garanzie» del passaggio da casa a casa e adeguati contributi di sostegno al fondo di sostegno all’affitto e al fondo per la morosità incolpevole. Chiesti anche incentivi alla rinegoziazione dei canoni; ristori ai proprietari che subiscono il ritardo nei canoni; misure di graduazione delle esecuzioni degli sfratti, attraverso uno stanziamento ai Comuni.

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