Domani primo sciopero in Wizzair, la piccola Ryanair cresce (e sfrutta)
I circa 900 dipendenti non hanno tutele. Filt Cgil: basta contratti individuali e turni massacranti
I circa 900 dipendenti non hanno tutele. Filt Cgil: basta contratti individuali e turni massacranti
Il primo sciopero in Italia dei lavoratori Wizzair. Lo ha indetto la sola Filt Cgil e si terrà domani dalle 13 al 17, in contemporanea con la strampalata protesta di Fit Cisl e Ugl in Ita airways.
Se per la protesta nella ex Alitalia non si capiscono le motivazioni dei due sindacati che non scioperano mai, per quanto riguarda la low cost ungherese si tratta di una protesta storica, propedeutica per legge ad indire poi uno sciopero di 24 ore.
Considerare Wizzair una piccola Ryanair viene spontaneo: entrambe non riconoscono i sindacati, anzi li avversano. Entrambe vengono dalla periferia d’Europa, sono un modello di impresa che si basa quasi totalmente sulla tassazione agevolata e la riduzione ai minimi del costo del lavoro.
József Váradi come Michael O’Leary: entrambi manager che fanno della provocazione e della comunicazione il loro core business. E se ne fottono dei lavoratori e delle regole.
Così WizzAir in Europa sta cominciando a insidiare Ryanair nonostante i tanti voli cancellati e sta lanciando l’abbonmanto «All you can fly»: 499 euro l’anno per volare ovunque.
Le associazioni dei consumatori e gli operatori del settore sono scettici, specie sul lungo raggio: pagare così poco rischia di mettere a rischio la compagnia, esattamente come successe a Norwegian – vettore che proponeva voli a New York andata e ritorno a 400 euro – qualche anno fa.
In Italia Wizz Air ha circa 900 dipendenti: 600 assistenti di volo e 300 piloti, suddivisi su cinque basi: Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Napoli, Catania e Venezia.
Con uno sforzo non indifferente, che ricorda quello compiuto in Ryanair, la Filt Cgil è riuscita a entrare in contatto con i lavoratori tramite le assemblee in videoconferenza e ora conta alcune centinaia di iscritti.
L’altra cosa che accomuna RyanAir e WizzAir è il riferimento a Malta: se i dipendenti italiani di Ryanair risultano in gran parte di Air Malta, Wizzair Malta è l’azienda di riferimento: La Valletta infatti garantisce poche royalty e meno vincoli e tasse.
Come la Ryanair del primo periodo – in gran parte non ancora superato – anche WizzAir applica ai suoi dipendenti contratti individuali e velate intimidazioni a non parlare con i sindacati. WizzAir non ha un manager in Italia, è rappresentata da uno studio di avvocati di Milano e le relazioni sindacali sono a zero.
La compagnia ha tappezzato l’Italia di pubblicità per formare dal nulla piloti a basso costo, sfruttando il sogno di molti ragazzi di poter volare.
«Come organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa – spiega la Filt Cgil – denunciamo come il personale, ormai da anni, supporti la rapida espansione del vettore, con turni massacranti e al limite della normativa. Scioperiamo contro il regolamento retributivo e per il mancato rispetto della normativa italiana in materia di salute e sicurezza».
Se i piloti guadagnano sensibilmente meno dei cugini anziani di Ryanair, gli assistenti di volo non sono pagati a ore di servizio ma a numero di tratte, incentivati a non fermarsi mai.
L’azienda a marzo aveva annunciato aumenti che si erano rivelati vicini allo zero. Le proteste hanno portato a un piccolo ricalcolo all’insù, insufficiente per un salario dignitoso.
Ci sono poi parecchi casi di licenziamenti – impugnati – di assistenti di volo con contestazioni di mancato rispetto del contratto (sic) specie sulla malattia o l’uso dei social.
Fra le lamentele dei dipendenti vanno segnalati i tanti casi di fumo in cabina con equipaggi ricoverati per la trafilatura di olio dai motori, aspirati dal sistema di condizionamento.
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