Politica

Domani la ministra Di Girolamo alla Camera. M5S presenta la sfiducia

Alla fine l’unica cosa certa in queste ore è la mozione di sfiducia presentata nei confronti di Nunzia De Girolamo da parte del Movimento 5 stelle, annunciata in mattinata dal […]

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 16 gennaio 2014

Alla fine l’unica cosa certa in queste ore è la mozione di sfiducia presentata nei confronti di Nunzia De Girolamo da parte del Movimento 5 stelle, annunciata in mattinata dal capogruppo della camera Fedrico Incà. Per tutto il resto bisognerà aspettare. Aspettano nel Pd che il ministro dell’agricoltura risponda domani alle interpellanze in aula, aspettano i compagni di partito del Ncd che invece presenteranno chiarimenti “difensivi”. Insomma la strategia è quella dell’attendismo, nella speranza che De Girolamo non venga indagata (come è probabile) dalla procura di Benevento per presunti favoritismi nelle nomine delle Asl e degli ospedali della provincia, e che il caso si sgonfi presto come accaduto con Cancellieri.

Per Luigi Di Maio, vicepresidente della camera pentastellato, si tratta di «una situazione insostenibile che necessita di dimissioni immediate», visto che sebbene per la ministra non figurino al momento notizie di reato quelle frasi carpite a sua insaputa gettano un’ombra sul suo operato. «I suoi partiti chiedono un’interpellanza – dice Di Maio -. A loro voglio ricordare che ci sono parlamentari che aspettano da mesi interpellanze lasciate nel dimenticatoio». Ma nel pomeriggio la ministra fa sapere che si presenterà in Parlamento. «Non è in fuga – conferma il vicepresidente del consiglio Angelino Alfano – verrà, lo farà con grande forza e sono convinto che dimostrerà che nei suoi comportamento non c’è niente di censurabile». E c’è chi sospetta che la mozione dei grillini alla fine possa servire a compattare dem e Ncd, attraversati dalle tensione dei nuovi equilibri renziani. «La ascolteremo e poi valuteremo», dice il deputato sannita Umberto del Basso de Caro. Ma non c’è voglia di parlare di una grana che mette in difficoltà anche il presidente Pd della commissione bilancio, Francesco Boccia, consorte di De Girolamo. Forza Italia tiene la linea «garantista», Scelta Civica conferma la convinzione che la ministra «è inadeguata».

Sul fronte giudiziario dalla procura irpina procedono con molta cautela. Nessuna conferma dei nuovi 5 iscritti nel registro degli indagati. Così al momento colpito da istanza restrittiva resta solo il direttore dell’Asl di Benevento Felice Pisapia. Lo stesso che ha presentato come memoria difensiva quelle frasi registrate di nascosto durante il cosiddetto direttorio composto dai manager Michele Rossi, che ieri ha annullato la sua conferenza stampa, e Gelsomino Vespucci, ma anche da persone che con la sanità non avevano nulla a che vedere come l’avvocato Giancarlo Papa e dal portavoce (poi divenuto capo di gabinetto) dell’allora deputato Pdl, il giornalista Luigi Barone. In quelle carte ci sarebbero tutti gli incontri avvenuti in ristoranti, a casa dell’attuale ministra e in una delle abitazioni del padre. Riunioni in cui per gli inquirenti si decidevano appalti, nomine e come ottenere l’ormai famoso bar da dare allo zio Franco, all’interno dell’ospedale Sacro Cuore. Salta fuori dunque un’altra conversazione in cui Pisapia avvertirebbe la De Girolamo di un progetto per farla fuori politicamente da parte del Pd e proprio di De Caro: «Ti vogliono inguaiare, ti vogliono fare arrestare», gli avrebbe detto al telefono. Ma sulla veridicità delle parole dell’ex direttore Asl resta il punto interrogativo.

 

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