Brunori stesso ha dichiarato che questo Cheap, album o divertissement casalingo, con suoni e tematiche da quattro mura e pianerottolo di case di paese, è il fratellino storto, quello più cattivello rispetto all’educato Cip, uscito due anni fa. Non aveva destato entusiasmi Cip (personalmente, se devo dirla tutta). Troppo delicato, raccontava quegli amori difficili di 40enni buttati li. Cip era troppo per quello che Brunori aveva fino ad allora portato nel mondo del cantautorato, che no, non è morto. Non morirà finché ci sarà qualcuno che le cose non solo le sa scrivere, ma che trova un metodo che arrivi...