Il suggestivo Giardino delle Magnolie, cortile della Casa Internazionale delle Donne, è un luogo vivo, che trasuda decenni di lotte e che rappresenta un centro di elaborazione-attività contro la negazione e per la difesa di diritti faticosamente conquistati e da conquistare. È, perciò, molto significativo che la rassegna “Diva’s Jazz” (VI edizione, organizzata da Muovileidee Ass.Cult.) torni “nella sua casa”. Collocata tra il 7 e il 21 giugno, la manifestazione (slogan “You got this”) focalizza il proprio sguardo sulla ricchezza della creatività femminile e vuole smontare gli stereotipi della jazzista. Le “dive” odierne sono professioniste che si prendono la scena perché la meritano e il disegno di S.Fantino logo della rassegna lo evidenzia. Scena che prevede concerti, mostre, libri, foto (in video i reportage di varie edizioni; presente l’Ass. Fotografi Jazz Roma), laboratori, incontri come quello, molto critico, d’apertura su “Il lavoro delle artiste oggi” (con M.Cossutta, G.Rodano, S.Stivali, A.Montellanico, I.Tiberi, L.Nardi, F.R.Miceli Picardi). Si prosegue Il 20 (ore 18) con il workshop di Fiorenza Gherardi (communication manager) su “Autopromozione per musiciste e musicisti”. In serata la Giornata Mondiale del Rifugiato offre l’occasione per proporre un trio di musica classica con artiste ucraine, condotto dalla concertista Olga Zdorenko. Il 21 altro workshop pomeridiano con la percussionista Cecilia Sanchietti su “I batteristi compositori nel jazz contemporaneo”. Alle 21 recital della promettente pianista italo-iraniana Ava Alami.Le individualità, però, sono organizzate attraverso una sapiente composizione in trame collettive originali, spesso brillanti.

I GRUPPI proposti da “Diva’s Jazz” – scelti dalla direttrice artistica Susanna Stivali, coadiuvata nella parte organizzativa da Maria Luisa Celani – si sono rivelati di alto spessore (Vocal Open Portal Project, Kebra Distancia, Carmen Falato). In particolare Il quartetto Sheroe’s (14/6), guidato dalla pianista e compositrice di origine tedesca Monika Herzig che di frequente risiede negli USA, ha una fortissima personalità; poggia sulle individualità eccellenti della sopranista Alexandra Lehmler, della virtuosa contrabbassista austriaca Gina Schwarz e della batterista italiana molto attiva all’estero Cecilia Sanchietti. Le individualità, però, sono organizzate attraverso una sapiente composizione in trame collettive originali, spesso brillanti. La formazione, esistente da tempo, ha un cd in uscita per luglio (All in Good Times, Zoho) di cui ha eseguito la dinamica title-track, oltre a collaudati brani della leader-pianista come Just Another Day at the Office. Con la preziosa aggiunta della voce della Stivali sono stati proposti, tra l’altro, una toccante composizione di Carla Bley e Throw It Away, brano filosofico-sonoro di Abbey Lincoln.

Formidabile anche il Subconscious Trio (16/6), nato nel 2015 al conservatorio di Milano unendo la pianista taiwanese Monique Chao, la contrabbassista bulgara Victoria Kirilova e la batterista italiana Francesca Remigi (autrice di due notevoli album quali Il labirinto dei topi e The Human Web). Anche qui personalità da vendere che diventa percorso di gruppo su composizioni policrome delle tre jazziste. Crescendo, sezioni reiterative e ritmiche, squarci melodici, virtuosismo sui rispettivi strumenti, poesia ed emozioni nei brani tratti dall’album del 2022 Water Shapes, più qualche pezzo del cd di prossima uscita. Profondo e innovativo jazz che avrebbe meritato un maggior pubblico.