Mi dite con parole vostre quello che abbiamo studiato in questi giorni sui babilonesi?

«I babilonesi erano un popolo della Mesopotamia, cioè la terra vicino al fiume Eufrate e il fiume Tigri, dei posti vicino a dove è nato Gesù. Loro hanno avuto due imperi. Perché tra il primo e il secondo impero dei Babilonesi ci sono stati gli Assiri che erano un popolo meno raffinato ma più forte nella guerra, anche perché avevano inventato le spade e le armi e le ruote in ferro, perciò gli Assiri erano molto potenti nella guerra». «Il loro Dio, dei Babilonesi, era il dio Marduk».

«I Babilonesi erano molto religiosi infatti erano politeisti, cioè credevano in tanti dei». «Loro erano molto bravi a fare le decorazioni ed erano molto raffinati, cioè erano abili con gli scalpelli, dei piccoli scalpellini per disegnare sul marmo, come gli animali che raffiguravano». «Marduk era il dio di Babilonia. Marduk era considerato il re degli dèi e il creatore del mondo e il re di Babilonia era come l’amico di Marduk sulla Terra, perciò era la persona più importante di tutte». «Loro praticavano l’agricoltura del grano e di tante altre cose e poi anche l’allevamento soprattutto di grano. Poi erano anche commercianti e mercanti, ma erano bravi soprattutto come artigiani».

Come era organizzata la società dei babilonia?
Era un po’ come quella sumera, divisa in classi, ma non le classi come quando noi andiamo a scuola, come noi che siamo in quarta….. Ma in classi sociali, cioè in gruppi di persone che erano più importanza o meno importanza». «Per i babilonesi c’erano tre categorie più importanti di persone….»

«Le classi sociali erano dei gruppi di persone. Però i più importanti erano sempre pochi». «La prima categoria di persone era quella degli uomini Liberi, cioè le persone che facevano delle attività per conto loro, come i nobili, i mercanti, per esempio, che erano anche ricchi».

«Dopo, al secondo posto, c’erano gli uomini semiliberi, persone che lavoravano per una persona libera, da cui ricevevano un guadagno. I più sfortunati erano gli schiavi: loro erano dei prigionieri di guerra e venivano considerati meno di un animale, infatti potevano essere venduti al mercato come una capra o come un asino; insomma, non erano trattati da persone». «Gli schiavi non avevano nessuna libertà. Loro venivano rasati e marchiati ed erano considerati non degli animali, ma proprio degli oggetti che appartenevano ai loro padroni. Non potevano fare niente. Queste erano le tre categorie. Però sopra a tutti c’era il re, che poi era un nobile». «Poi dopo il re c’erano anche i sacerdoti».

Chi sono Hammurabi e Nauccosodor?
«Sono due re babilonesi. Il primo è famoso perché ha fatto le leggi. Cioè, le prime leggi scritte. Insomma, prima non c’erano delle leggi precise, invece lui ha fatto scrivere le leggi del suo regno su una stele, che sarebbe un pezzo di marmo liscio che ho visto anche la foto, un pezzo nero come la lapide, una tomba. E’ importante perché se c’era una legge poco chiara o uno che non voleva studiare e rispettare quella legge, si andava lì davanti alla stele e si leggeva. Era come un libro, un codice con scritto sopra tutte le leggi dei Babilonesi. Erano 127, se mi ricordo bene».

«No, il codice di Hammurabi aveva 282 leggi scritte e tutti dovevano rispettarle oppure c’erano delle colpe e delle punizioni. C’era la legge occhio per occhio e dente per dente, cioè…. Se tu davi un pugno nell’occhio a uno, lui poteva darti indietro un pugno nell’occhio. Ma questo solo tra gli uomini liberi. Invece se tu davi un pugno in un occhio a uno schiavo, lo schiavo non poteva certo darti un pugno nell’occhio, ma tu dovevi dare dei soldi al suo padrone…. Questo lo dico perché anche se erano leggi scritte ed erano molto importanti, non erano poi delle leggi molto giuste, secondo me…..».

«Invece Nabucodonosor è un re del secondo impero dei babilonesi, il periodo più bello. La città era circondata da mura grandissime dove si aprivano delle porte. Poi c’era una ziqquarat alta 90 metri dedicata a Marduk». «Il palazzo del re aveva tanti giardini pensili, cioè grandi terrazze come giardini, una sull’altra, ricoperte da piante e fiori».