Ieri sera in tv il nome di Mario Draghi l’ho sentito pronunciare – comprensibilmente più volte – non solo nei notiziari e nei talk show. Anche una trasmissione sulle bellezze della natura e dell’arte si è aperta con l’evocazione degli impegni del neo premier per assicurare la «transizione ecologica». Sui quotidiani principali poi è tutto un fiorire di «regole di Draghi» per affrontare il virus, della «spinta di Draghi» per ottenere successi sulla scena europea, del «metodo Draghi» per far lavorare ministri e funzionari, come probabilmente mai si era prima ammirato. Viene in mente la cavatina di quel barbiere «pronto...