Visioni

Distopie da un domani possibile

Distopie  da un domani possibile

Habemus Corpus Vita dura per gli amanti di scenari distopici. Quando la realtà supera la fantasia, o rende concrete situazioni previste con decenni di anticipo

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 10 giugno 2020

Vita dura per gli amanti di scenari distopici. Quando la realtà supera la fantasia, o rende concrete situazioni previste con decenni di anticipo da romanzieri visionari e inascoltate cassandre (perdono per la tautologia fra inascoltato e Cassandra, ma serviva rafforzare il concetto), la vena creativa di chi inventa storie è messa a dura prova. Narrare una realtà sperimentata da milioni di persone ogni giorno ammorbandole con qualcosa che già conoscono e che vorrebbero finisse oggi stesso? Creare vicende consolatorie per offrire refrigerio emotivo tipo digestivo post prandiale? Tuffarsi nel proprio ombelico elevando a vicenda assoluta i personali ruminamenti? Buttarsi nel fantastico di mondi lontani? Documentare la realtà passo passo? Sublimarla onde fornire materia di riflessione? Quali opere letterarie, pseudo letterarie o cinematografiche usciranno da questa esperienza di massa non si può ancora dire, però potremmo fare un gioco che immagina gli scenari futuri, tanto non costa niente e tiene allenata la fantasia.
Fase 1. Vista la subdolaggine di questo Covid-19 che si propaga senza chiasso e strisciando, il prossimo futuro sarà disseminato da incertezza e rivolte. Il Paese si dividerà fra razionali ed emotivi.

I PRIMI sventoleranno statistiche e studi chiedendo che si instauri il Governo dei Dati e delle Previsioni. Al loro interno nasceranno liti furibonde sugli esperti a cui affidare le analisi. Mentre loro se le danno di santa ragione, gli emotivi crolleranno e non vorranno più uscire di casa. Psicologi e psicoanalisti andranno in stress per il troppo lavoro e le liste di attesa.
Fase 2. La gente non avrà più voglia né soldi per comprare beni superflui, il mercato dell’Airbnb crollerà privando gli investitori immobiliari di rendite certe, i lavoratori si stuferanno di essere usati e mal pagati, cominceranno a passeggiare come vogliono e quando vogliono iniziando il più grande sciopero della storia al grido di «Viene prima la vita». Le banche falliranno perché nessuno pagherà più mutui e assicurazioni e la gente per mangiare dovrà tornare a lavorare la terra.

FASE 3. Tutti gli italiani migrati al nord per renderlo fiorente rientreranno nei paesi di origine a praticare ciò che hanno imparato. Il sud diventerà il motore creativo e produttivo del continente. Paesi abbandonati si ripopoleranno e il settentrione d’Italia e d’Europa si troverà senza giovani cominciando a poco a poco a soffrire di fame e depressione. Milano che, come dice Michele Emiliano, è la seconda città della Puglia vivendoci 200mila pugliesi, diventerà moscia e leghista e conoscerà il suo più grande declino perché partiranno anche campani, siciliani, abruzzesi, molisani, lucani, calabresi con grande scorno delle mafie che lì hanno investito in bar e ristoranti e quindi perderanno uno dei loro strumenti di riciclaggio.
Fase 4. Non essendo più i benvenuti nei soleggiati litorali del sud, gli abitanti del nord diventeranno pallidi e tristi. Quelli del sud inizieranno campagne promozionali per incentivare l’arrivo di persone dai paesi africani che ripopoleranno paesi abbandonati e territori dimenticati. Il termine clandestino applicato a esseri umani sarà vietato per legge. Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace nonché esperto in materia di accoglienza creativa, sarà nominato Governatore de nuovo Sud Italia che così inizierà il Rinascimento degli Anni Duemila portando il suo Pil fra i più alti in Europa.
Fase 5. Nel frattempo il virus, trovando troppo tossici gli umani del nord andati fuori di testa e troppo caldo il clima mediterraneo, deciderà di migrare su Marte.

mariangela.mianiti@gmail.com

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